L'ANALISI

Usa 2024, Trump e Harris hanno mentito durante il dibattito? Il fact checking sulle parole dei due candidati

Molti lo avevano previsto e Kamala Harris lo aveva annunciato come certo: nel duello televisivo con la sfidante, il candidato repubblicano ha riproposto alcune fake news. Ma anche la democratica è stata quantomeno imprecisa. Il punto

di Maurizio Perriello

© Ansa

Kamala Harris ne aveva fatto un pilastro dei suoi discorsi prima del grande dibattito televisivo di Philadelphia: Donald Trump ha usato, usa e userà fake news e bugie durante la corsa alla Casa Bianca. Senza dubbio la candidata democratica ha fatto di tutto per provocare l'avversario, che è apparso innervosito e distratto in alcuni passaggi. Riproponendo quasi di riflesso "bugie" e luoghi comuni innegabili come "i democratici che vogliono consentire l'aborto al nono mese" e "gli immigrati che mangiano i gatti domestici degli americani". Dal canto suo, anche Harris ha quantomeno gonfiato qualche sua dichiarazione, come quella sui posti di lavoro creati dall'amministrazione Biden nel settore manifatturiero. Ecco il fact checking, effettuato anche da Cnn e altri media internazionali, su ciò che abbiamo sentito nel confronto fra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti.

Trump: "Alcuni Stati consentono l'aborto al nono mese" -

 Cominciamo col botto. L'aborto è un tema caldissimo negli Stati Uniti e tale si è confermato anche nel duello tra Harris e Trump. L'ex presidente ha affermato che alcuni Stati americani consentono di "giustiziare i bambini e l'aborto al nono mese". La dichiarazione è ovviamente falsa, perché nessuno Stato Usa consente l'esecuzione di un bambino dopo la nascita. Si tratterebbe di infanticidio, che è illegale ovunque negli Stati Uniti. Tra l'altro, nel corso del suo discorso, Trump ha confuso Virginia e West Virginia: "Il precedente governatore della Virginia Occidentale, non l'attuale governatore, sta facendo un lavoro eccellente. Ma il governatore precedente, ha detto che 'decideremo cosa fare del bambino dopo che nascerà'. In altre parole, 'giustizieremo il bambino'". Non è stato il governatore della Virginia Occidentale, ma l'ex governatore della Virginia Ralph Northam a pronunciare un'osservazione controversa nel 2019 che molti repubblicani hanno interpretato come un sostegno all'infanticidio. Per quanto riguarda gli aborti al nono mese, il Minnesota è uno dei pochi Stati che consentono l'aborto in qualsiasi fase della gravidanza, ma ciò non significa che siano i medici a eseguirli. A livello nazionale, solo lo 0,9% degli aborti è avvenuto a 21 settimane di gestazione o più tardi. I dati sono però relativi al 2021, secondo l'ultimo aggiornamento disponibile. Oltre il 93% degli aborti è stato invece condotto prima della 14a settimana di gravidanza.

Harris: "Non ci sono più militari Usa in servizio attivo in zone di guerra" -

  Dicevamo che anche Kamala Harris ha fornito dati e dichiarazioni distanti dalla realtà. Come nel caso dell'impiego di militari americani nelle aree di conflitto. "Attualmente non c'è un solo membro dell'esercito degli Stati Uniti che sia in servizio attivo in una zona di combattimento in nessuna zona di guerra nel mondo, la prima volta in questo secolo", ha dichiarato la vicepresidente durante il duello televisivo con Trump. L'affermazione è decisamente fuorviante. Sebbene i militari statunitensi non siano impegnati in guerre importanti come quelle scoppiate in Iraq e Afghanistan, quelli presenti in Medio Oriente sono stati ripetutamente sotto attacco nel corso dell'ultimo anno dopo il maxi attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. A oggi si contano circa 2.500 soldati americani in Iraq, oltre alle truppe dispiegate in Medio Oriente anche su navi nel Golfo di Oman e nel Mar Rosso. Negli ultimi mesi, i militari di Washington sono stati colpiti dai nemici di Israele, rimanendo uccisi o feriti.

Trump: "Gli immigrati mangiano cani e gatti domestici degli americani" -

 Negli Stati Uniti è un luogo comune diffusosi molto velocemente, soprattutto fra le fasce di popolazione meno istruite. Trump ha ripetuto nel dibattito con la Harris questa fake news promossa a loro volta da diversi esponenti repubblicani la scorsa settimana, tra cui il candidato alla vicepresidenza Vance. Nello specifico, il tycoon ha dichiarato che i migranti haitiani nella città di Springfield, in Ohio, rubano i cani e i gatti domestici delle persone e li mangiano. Letteralmente: "A Springfield, stanno mangiando i cani. Le persone che sono arrivate, stanno mangiando i gatti. Stanno mangiando gli animali domestici delle persone che vivono lì". L'affermazione è falsa. La città di Springfield e la polizia locale hanno affermato di non avere alcuna prova a sostegno di questa tesi, che sembrava nata su Facebook, da un post in cui qualcuno che si spacciava per un residente locale ha raccontato quella che diceva essere una storia sull'amica della figlia del vicino.

Trump: "Harris ha parlato con Putin" -

 Un altro fact checking a sfavore di Trump riguarda la guerra in Ucraina. Il repubblicano ha affermato che Harris avrebbe incontrato Vladimir Putin pochi giorni prima dell'invasione russa del 24 febbraio 2022, senza riuscire a dissuadere il capo del Cremlino dai suoi propositi bellici. "L'hanno mandata a negoziare la pace prima che questa guerra iniziasse. Tre giorni dopo, Putin è entrato in Ucraina e ha iniziato la guerra", ha dichiarato il tycoon durante il dibattito. Anche quest'affermazione non corrisponde a verità, in quanto Harris non è stata inviata a negoziare la pace e non ha mai incontrato il presidente russo. In realtà, la vicepresidente ha incontrato gli alleati degli Stati Uniti, tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 18-20 febbraio. Putin non era presente alla conferenza. "Francamente non riesco a ricordare un singolo contatto tra il presidente Putin e la signora Harris", aveva osservato un portavoce del Cremlino a luglio.

Trump: "Harris vuole sbarazzarsi dell'assicurazione sanitaria privata" -

 Durante il dibattito Trump ha ribadito un altro suo cavallo di battaglia elettorale, accusando Kamala Harris, in quanto espressione dell'amministrazione Biden, di volersi sbarazzarsi dell'assicurazione sanitaria privata. " Le persone pagano per un'assicurazione privata coi soldi che hanno si sono guadagnati col sudore, mentre lei vuole che tutti abbiano un'assicurazione governativa dove aspetti sei mesi per un'operazione di cui hai bisogno immediatamente". Questa dichiarazione di Trump è quantomeno obsoleta e si riferisce a un programma democratico vecchio e superato dai successivi. Nonostante la candidata avesse annunciato, nella campagna presidenziale nel 2019, di "voler eliminare" l'assicurazione sanitaria privata come atto necessario all'introduzione del cosiddetto "Medicare" voluto da Bernie Sanders, il piano che ha lanciato più avanti quello stesso anno includeva in realtà un ruolo per le compagnie di assicurazione private. Dopo una feroce polemica sulle sue dichiarazioni iniziali, Harris ritrattò dicendo che le assicurazioni private sarebbero state incluse nel piano del Medicare. Dopo la nomina a vicepresidente di Joe Biden, l'ex procuratrice ha sostenuto i suoi sforzi per rafforzare l'Obamacare, che ha portato un numero record di sottoscrizioni di coperture assicurative private nel 2024.

Trump: "L'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 è colpa di Nancy Pelosi" -

  L'ex presidente Donald Trump ha poi sostenuto che Nancy Pelosi, ex presidente della Camera, è la vera responsabile della sicurezza inadeguata che ha consentito l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. "Nancy Pelosi non ha svolto il suo lavoro", ha sentenziato a Philadelphia. Ma anche questa dichiarazione è falsa. Il presidente della Camera non è legalmente responsabile della sicurezza di Capitol Hill, che è invece supervisionata dal Capitol Police Board, un organismo che include agenti e militari armati di Camera e Senato. L'ufficio di Pelosi ha dichiarato esplicitamente che la Guardia nazionale non le ha mai offerto un supporto di 10mila uomini, come Trump ha invece affermato. Offerta che Pelosi non avrebbe comunque avuto il potere di rifiutare. Il presidente della Camera non ha infatti l'autorità di impedire lo spiegamento della Guardia nazionale del District of Columbia, prerogativa diretta del presidente e, tramite delega, del comandante dell'esercito.

Harris: "L'amministrazione Biden ha creato 800mila posti di lavoro" -

  La democratica ha riferito che, durante l'amministrazione Biden, l'economia ha creato 800mila nuovi posti di lavoro nel settore manifatturiero. Andando a controllare, si può notare che Harris stava arrotondando per eccesso dati del mercato del lavoro di luglio 2024, che mostravano come gli Usa avessero registrato 765mila posti di lavoro nel settore manifatturiero dal primo mese dell'amministrazione Biden, nel febbraio 2021. Vale la pena notare tuttavia che la crescita si è verificata quasi interamente nel 2021 e nel 2022, prima di un 2023 relativamente piatto e dei primi sette mesi del 2024 che ha visto la perdita di 24mila occupati, portando il totale a 739mila. L'affermazione di Harris appare "falsa" anche perché sottostima le sue stesse conquiste in qualità di vicepresidente. Come riferito dalla Cnn, nel complesso i dati mostrano un "guadagno" di oltre 800mila posti di lavoro, se si considerano le cifre non destagionalizzate. Senza dimenticare che gli alti e bassi del mercato del lavoro e dell'economia in generale sono influenzati da fattori che vanno oltre un singolo presidente

Trump: "Gli Usa hanno incassato miliardi di dollari dalla Cina grazie ai dazi" -

 Trump ha poi dichiarato che gli Stati Uniti hanno incassato miliardi di dollari dalla Cina grazie ai dazi voluti dalla sua amministrazione. La frase è falsa o almeno inesatta su come funzionano le tariffe è falsa. Un dazio statunitense viene pagato dalle aziende che importano in America, non da altri Paesi, e solo quando un bene di fabbricazione estera arriva al confine. La procedura è la seguente: quando gli Usa impongono un dazio su un bene importato, l'importo solitamente viene addebitato direttamente sul conto bancario dell'importatore americano. Una serie di report, tra cui uno della Commissione federale bipartisan per il Commercio internazionale degli Stati Uniti, ha evidenziato come gli americani abbiano sostenuto quasi l'intero costo dei dazi imposti dalla presidenza Trump sui prodotti cinesi. È vero che il Tesoro ha incassato più di 242 miliardi di dollari dai dazi voluti dal tycoon su pannelli solari, acciaio e alluminio, ma quelle somme sono state sborsate dagli importatori statunitensi. E non certo dalla Cina.

Trump: "Gli Usa hanno lasciato in Afghanistan equipaggiamento per 85 miliardi di dollari" -

 Sempre nel corso del dibattito, Trump ha ripetuto un'altro suo grande "classico", già riproposto in altre occasioni. Si tratta della tesi secondo cui i militari Usa avrebbero lasciato 85 miliardi di dollari di equipaggiamenti militari ai talebani quando il presidente Joe Biden ha ritirato le truppe americane dall'Afghanistan nel 2021. "Non avremmo lasciato indietro 85 miliardi di dollari di equipaggiamento militare nuovo di zecca e bellissimo", ha affermato il tycoon. La somma citata da Trump è decisamente falsa. Da un lato è vero che una quantità significativa di equipaggiamento militare che era stata fornita dagli Stati Uniti alle forze afghane è stata effettivamente lasciata ai talebani, il Dipartimento della Difesa Usa ha stimato il suo valore in circa 7,1 miliardi di dollari. Vale a dire meno della metà degli 18,6 miliardi di dollari di forniture garantite alle forze afghane tra il 2005 e il 2021. Senza contare che gran parte di questo equipaggiamento lasciato indietro è stato reso inutilizzabile prima che le forze statunitensi si ritirassero. Ma allora da dove esce fuori la somma di 85 miliardi di dollari? Molti analisti segnalano l’arrotondamento "furbo" di un'altra somma, vicina a 83 miliardi di dollari, che il Congresso ha stanziato durante la guerra per un fondo a sostegno delle forze afghane. Una parte di questo finanziamento è stata destinata all’equipaggiamento.

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