LO STUDIO

Fumo, se si inizia da adolescenti tosse e catarro spuntano prima dei 30 anni

Secondo Eurostat nel nostro continente fumano regolarmente il 16,7% dei maschi e l'11,2% delle donne fra i 15 e i 24 anni 

© ansa

I ragazzi che iniziano a fumare prima dei 18 anni hanno maggiori probabilità di sperimentare sintomi respiratori come tosse, anomalie della respirazione e catarro, prima di compiere 30 anni. È quanto emerge da una ricerca condotta dai ricercatori dell'Università di Umeå, in Svezia, presentata al Congresso della European Respiratory Society in corso a Vienna. 

I dati del fumo tra i giovani in Europa -

 Secondo Eurostat in Europa, il 16,7% dei maschi e l'11,2% delle donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni, fumano regolarmente. "In tutta l'Europa e nel resto del mondo, c'è ancora un numero significativo di bambini e adolescenti che fumano sigarette. Abbiamo bisogno di leggi e supporto per aiutare i bambini e i giovani a evitare di fumare o a smettere", dichiara Des Cox, membro del comitato dedicato al controllo del tabacco della European Respiratory Society.  

Lo studio -

 La ricerca ha analizzato i dati di 3.430 persone, oggi adulte, che sono state coinvolte in uno studio a partire da quando avevano 8 anni compilando annualmente un questionario fino all'età di 19 anni. Successivamente hanno compilato un nuovo questionario a 28 anni. Dall'analisi è emerso che chi aveva cominciato a fumare prima dei 18 anni aveva l'80% di probabilità in più di manifestare sintomi respiratori una volta cresciuto: catarro, tosse e respiro sibilante i sintomi più frequenti.

I danni del fumo nei giovani -

 "Questo studio mostra che non ci vogliono necessariamente decenni per sviluppare sintomi respiratori causati dal fumo; possiamo già vedere un'associazione significativa già nei giovani adulti", afferma in una nota la coordinatrice della ricerca Linnea Hedman

"È probabile che l'esposizione al fumo di tabacco in giovane età aumenti il rischio di sintomi respiratori perché i polmoni sono ancora in via di sviluppo e sono più vulnerabili ai danni", aggiunge Hedman.

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