Da sempre il cinema corteggia gli angoli più suggestivi della Sicilia, e ultimamente è su Taormina che sono stati puntati i riflettori del jet set internazionale: il fascino del borgo affacciato sul Mar Jonio prosegue da secoli ed ammalia soprattutto quando la folla agostana si disperde.
Dalla scacchiera inconfondibile della pavimentazione di piazza IX Aprile, il salotto più elegante di Tauromenion, al secolo Taormina, il panorama è ideale per le foto; all’imbrunire si scatterà l’immagine migliore, quando anche gli appassionati cinefili riconosceranno scorci e colori delle scene di White Lotus 2, la serie che ha fatto impazzire gli americani e li ha portati in grandi numeri su questa costa. Non di rado capita di incrociare sposi di ogni provenienza in posa o che scendono la scalinata della chiesa di San Giuseppe dalla facciata in stile barocco dopo essersi giurati amore eterno. Sull’estremità sud della piazza ci si immortala sotto la Torre dell'Orologio risalente al XII secolo, ma più volte ricostruita nei secoli, oppure sugli scalini in pietra del pittoresco angolo fra la Torre e la Chiesa.
Uno dei simboli di Taormina è il Teatro greco-romano, meraviglia dell’architettura e luogo di incomparabile bellezza panoramica, con il suo palcoscenico affacciato sul Golfo. La sua cavea scavata nella roccia in una conca naturale è rivolta verso la costa e la posizione elevata offre agli spettatori (fino a 5000, mentre in antichità erano anche il doppio) una visuale che lascia senza fiato spaziando fino al camino dell’Etna e alle coste calabre. Il nostro viaggiatore vedrà tanta bellezza durante gli eventi in cartellone (opere liriche, concerti, rappresentazioni teatrali) oppure facendo una vera e propria visita in autonomia.
A due passi dal teatro vanno provati senza dubbio la granita e un particolarissimo gelato del Bam Bar, un piccolo locale, sempre affollato, con piastrelle decorate con simboli tradizionali siciliani, dove Federica Bambara e suo padre Saretto, il titolare, ci guidano all’assaggio delle granite alla mandorla, al caffè, al limone e alla fragola, o alla frutta di stagione; e poi ci tentano coi gusti cremosi (con un tocco di latte) alla nocciola ed al pistacchio con la brioche appena sfornata.
Per la cena si va poco fuori Taormina, nei pressi della foce dell’Alcantara, che introduce il nostro viaggiatore in luogo da favola, il Castello di San Marco del circuito Teritoria (https://castellosanmarco.it): si tratta di un magnifico edificio seicentesco risalente al 1689 voluto dal Principe Gravina Cruyllas, con arredi barocchi, spiaggia privata nera per i sassolini di origine vulcanica, ed un grande parco di palme rigoglioso. Qui nell’accogliente e profumato d’agrumi “Giardino di Pietra” lo chef Giuseppe Bonaccorso porta in tavola i frutti del suo orto biologico e dei produttori in terra siciliana (scenografica la nuvola d’uovo su fonduta di ragusano e tartufo, gustoso il filetto di manzo modicano con salsa al nerello mascalese), mentre l’appassionata sommelier Elena Pagano sceglie gli abbinamenti raffinati e sorprendentemente appropriati coi vini dei terroir dell’Etna e della Sicilia tutta. All’angolo dell’amaro e quello del cocktail vale la pena di concedersi qualche stravizio prima di pernottare.
Al risveglio tappa alla scoperta di Isola Bella, un altro inconfondibile simbolo di Taormina. Questo isolotto pittoresco nasconde un’abitazione di una dozzina di stanze indipendenti, ricavata in parte da cavità nella roccia e in parte da edificazione mimetizzata nella vegetazione; prima di diventare Riserva naturale aperta al pubblico ha avuto illustri proprietari, Ferdinando I di Borbone compreso; fino a qualche decina di anni fa, sotto la proprietà Bosurgi, accoglieva i VIP di tutto il mondo, star del cinema, della musica, politici, first ladies, immortalati dai paparazzi dell’epoca tra brindisi e relax.
Un bagno nell’acqua dal fondale basso e trasparente, poi con una bella scalinata panoramica e tanto fiato (oppure con la funicolare) si sale in centro per lo shopping nel cuore pulsante del borgo, su Corso Umberto e sulle viuzze fra Porta Messina a Porta Catania. Nello “struscio” si respira un po’ della ricercatezza di questo angolo di Sicilia, tra bei negozi e volti noti che sorseggiano cocktail seduti ai tavoli leziosi dei bar: al Mocambo bar ad esempio, che è stato appena riaperto rinnovato da Dolce e Gabbana, o al Wunderbar che rimane un tradizionale punto di riferimento chic per le soste fra le visite al Duomo medievale e a Palazzo Corvaja, edificio storico che ospita il Museo delle arti e delle tradizioni, o alla villa comunale di Taormina che risale a metà ‘800 e fu residenza privata della nobildonna inglese Lady Florence Trevelyan dal gusto eclettico e orientaleggiante che si ritrova nelle eccentriche costruzioni dette “victorian follies” all’interno del parco.