Compie 60 anni Keanu Reeves, antidivo sexy dallo sguardo malinconico. L'attore ha segnato quarant'anni di cinema con ruoli indimenticabili. Da "Belli e dannati" con cui vinse la Coppa Volpi a Venezia, fino alle saghe di "Matrix" e "John Wick", passando per grandi successi di cassetta come "Point Break", "Speed" e "Dracula". A giudicare dai tanti progetti in cantiere Reeves non ha intenzione di fermarsi, tra cinema e musica.
Canadese nato a Beirut, in Libano, da un geologo statunitense di origini hawaiiane, cinesi e portoghesi e una ballerina e costumista inglese originaria dell'Essex, Reeves ha debuttato sul grande schermo a metà anni 80, con "Spalle larghe". Dopo alcuni ruoli come "I ragazzi del fiume" (1987) e "Le relazioni pericolose" (1988) la grande popolarità è arrivati nel 1991 con "Belli e dannati" (per la cui interpretazione vinse la Coppa Volpi come miglior attore a Venezia). Da quel momento la sua stella ha iniziato a brillare in maniera sempre luminosa, illuminando soprattutto gli anni 90 e la prima parte del nuovo millennio. Nel 1992 è nel "Dracula di Bram Stoker" di Francis Ford Coppola, mentre nel "Piccolo Buddha" veste i panni di Siddharta (è il film che chiude la trilogia dedicata all'Oriente di Bertolucci, iniziata con 'L'ultimo imperatore' e proseguita con 'Il te' nel deserto').
Tra i primi grandi successi commerciali dell'attore, "Speed" (1994) dove recita al fianco di una giovane Sandra Bullock e di Dennis Hopper, che interpreta un cattivissimo villain, "Il profumo del mosto selvatico" (1995) in cui è un giovane veterano pronto a ricominciare la propria vita, e "L'avvocato del diavolo" (1997) dove si confronta con un mostro sacro del cinema, Al Pacino, nel ruolo di un Principe delle Tenebre decisamente sopra le righe.
Tra fantascienza e film di azione -
Nel 1999 l'incontro con i fratelli Wachowski segna un momento importante nella sua carriera: "Matrix" è un film che entra nella storia del cinema di fantascienza e che darà vita a tre sequel ("Matrix Reloaded", "Matrix Revolutions" e "Matrix Resurrections"). Fantascienza e horror sono terreni esplorati spesso da Reeves. Da "Johnny Mnemonic" (1995) all'esorcista "Constantine" (2005) fino all'aliena Klaatu protagonista di "Ultimatum alla terra" (2008). Altro capitolo importante riguarda i film d'azione: non solo l'action
intriso di mitologia giapponese, "47 Ronin" ma soprattutto l'ex assassino John Wick che diventa un altro dei personaggi cardine della carriera dell'attore. Dopo il capostipite del 2014, la saga avrà tre sequel.
Un divo filosofico e impegnato -
Lo spirito filosofico di questo 60enne dallo sguardo malinconico romantico e allo stesso tempo epico, negli anni non è cambiato e anzi si è radicato ancora di più con la forza stessa dei suoi film. Nonostante il suo fascino non sembra essere invecchiato, Reeves non ha mai nascosto la sua paura della morte, considerandola qualcosa di positivo. "Ci penso sempre e spero che non sia invalidante ma che sensibilizzi ad apprezzare il respiro che abbiamo", confessò un anno fa alla Bbc l'antidivo sempre alla ricerca del senso della vita.
Le tragedie personali -
Ma la vita di Keanu Reeves non è stata solo gioia e successi. Il suo destino segnato anche da lutti e tragedie. La sua primogenita, nata dalla relazione con l'attrice Jennifer Syme morì pero' pochi giorni dopo per una malformazione cardiaca congenita. Dopo questo evento la coppia si lasciò e due anni dopo la stessa Jennifer morì in un incidente stradale, dopo una festa data da Marilyn Manson.
La passione per la musica -
Dal 2022 è bassista del gruppo musicale Dogstar, band in cui aveva già militato tra il 1991 e il 2002. La sua innata passione per il rock, il punk, l'alternative e l'hardcore va oltre una semplice passione. Tutto iniziò 33 anni fa quando incontrò per caso in un supermercato l'attore e musicista Robert Mailhouse. Iniziarono parlando di hockey. Finirono con il confrontarsi sulla musica. E da quella notte nacque la band.