Maxine Minx è la sorprendente antieroina, interpretata da Mia Goth, protagonista di "Maxxxine", che è arrivato nelle sale italiane con Lucky Red e Universal Pictures International Italy. Il film è il nuovo capitolo della trilogia creata da uno dei maggiori talenti Usa dell'horror, Ti West, composta da "X - A Sexy Horror Story" (2022), e dal prequel "Pearl" (che aveva debuttato due anni fa fuori concorso a Venezia). Tra thriller e neo-noir anni 80 con riferimenti alla cultura pop di quel decennio patinato, racconta la storia di una pornostar figlia di un telepredicatore folle che sogna il successo da star hollywoodiana come faceva da bambina ma si dimostra implacabile e capace a uccidere (nei modi più feroci) quando c'è qualcuno che la minaccia.
La trilogia di Ti West -
I tre film, esplorano varie tinte (a cominciare dallo slasher) dell'horror, ma anche thriller psicologico, commedia nera e satira sociale: fra i temi, i meccanismi dietro la costruzione dei divi, gli stereotipi legati a bellezza, giovinezza e vecchiaia. Si traccia anche un viaggio nel tempo: il primo è ambientato nel 1979, il secondo nel 1918 e il terzo nel 1985. "Penso che il mio gusto per l'horror non sia legato a una forma specifica" spiega il regista. Per Ti West, che ha tra i suoi idoli Mario Bava e Dario Argento, "sarebbe stato noioso ad esempio, fermarmi nel primo film a fare uno slasher in stile anni 70. Mi attrae cercare nuove strade. Quindi ho cambiato prospettiva, pensando ad esempio, a dei cattivi che fossero l'opposto di quello che ci si aspetta. A un'eroina della storia che uscisse dai canoni. Credo che questo abbia aiutato i film a essere apprezzati anche da persone che non sono appassionati di horror".
Mia Goth (pure cosceneggiatrice con il cineasta del secondo e terzo capitolo) è l'interprete anche della nemesi pluriomicida della protagonista, "Pearl", che da giovane aveva sognato il cinema per poi abbandonarsi alla fame di attenzione e vendetta, diventata sempre più incontrollabile, come scopriamo nel primo film.
I temi di Maxxxine -
L'ultimo capitolo, che sull'onda del successo dei primi due, propone un cast composto anche da Moses Sumney, Michelle Monaghan, Bobby Cannavale, Halsey, Lily Collins, Kevin Bacon e Giancarlo Esposito, è un grande omaggio al cinema con un mare di citazioni (da "Chinatown" a Don Siegel, da "Omicidio a luci rosse" a l'"Hardcore" di Paul Schrader), si muove sullo sfondo della Los Angeles di metà anni 80 (in piena presidenza Reagan) e parla dell'immoralità dell'epoca e di come il mondo della cinematografia hollywoodiana sia un incubo, più di quanto lo spettatore possa vedere in scena. La città intanto è percorsa dai delitti del serial killer, The night stalker (il soprannome dato dai media a Richard Ramirez, che uccise almeno 16 persone tra il 1984 e il 1985, ndr). La giovane attrice Maxine Minx, star di film per adulti, a distanza di anni dai sanguinosi avvenimenti del primo episodio, cerca ancora di inseguire il suo sogno di diventare una star a Hollywood. Viene scelta per il suo primo film non porno, l'horror satanico "The Puritan II", diretto dalla talentuosa ma algida regista Elizabeth Bender (Elizabeth Debicki, alter ego di Ti West). Maxine sente che può essere la svolta per lei, ma una serie di orribili delitti di cui sono vittime le persone vicino a lei, la porta a dover affrontare il suo passato.
Satira contro Hollywood -
"La satira che c'è in questi film è rivolta principalmente a chi ha delle visioni del mondo fatte solo di certezze, a volte totalmente assurde, anche su argomenti molto complessi. La mia sensazione è che ci sia sempre l'ipocrisia alla base di quel modo di pensare. Per questo mi sono divertito a rovesciare i punti di vista. Ad esempio in X gli anziani non sono dei puritani ma sono rabbiosi e invidiosi dei giovani e Maxine, il personaggio principale usa droga e fa sesso in modo molto libero. Il pubblico può magari giudicarla, ma il film non lo fa". Poi "far vedere che posto assurdo sia Hollywood con tutti i suoi artifici è parte del divertimento. Come capita quando prendi in giro qualcosa o qualcuno che si prende molto sul serio". Fondamentale per la trilogia è stata Mia Goth: "Sono un suo grande fan, e quando l'ho incontrata per la prima volta, lei non aveva idea che la volessi non solo per interpretare Maxine, ma anche Pearl. Quando gliel'ho proposto lei ha accettato la sfida, anche perché attraverso questi personaggi penso abbia sentito di poter dare loro qualcosa di molto personale. E' venuto tutto in maniera molto semplice e naturale con lei, come coinvolgerla nella scrittura". Da cineasta che ama ironizzare su chi è pieno di certezze, non manca materiale per Ti West nella campagna presidenziale americana: "E' tutto folle, e l'impressione è che sia solo una grande recita".