INAUGURATO IN ISLANDA

Il cimitero dei ghiacciai scomparsi

Quindici lapidi – anch’esse in ghiaccio – per ricordare l’impatto dei cambiamenti climatici e un database per tracciare i ghiacciai perduti in tutto il mondo: questo il progetto firmato dalla Rice University in Texas

di Redazione E-Planet

© Rice University

Delle lapidi per ricordare quello che non c’è più. Ma anche un monito per evitare che gli “scomparsi” aumentino. Stiamo parlando del primo cimitero dei ghiacciai, un progetto firmato da un gruppo di ricercatori della Rice University del Texas e accompagnato da una Global Glacier Casualty List.

Un database in cui tracciare i ghiacciai in pericolo e quelli già scomparsi, in tutto in mondo. Dalla Cina al Sudamerica, globalmente sono decine di migliaia i ghiacciai andati perduti. Una vera e propria strage, che ora per la prima volta potrà essere monitorata, mostrando al mondo l’impatto dei cambiamenti climatici. 

© Rice University

Non è un caso che il progetto sia stato presentato in Islanda, lo scorso 17 agosto. Proprio qui, infatti, nel 2019 è stato celebrato un vero e proprio funerale per la scomparsa di Okjökull, il primo nel Paese a perdere il titolo di ghiacciaio.

La Global Glacier Casualty List è stata lanciata con una processione commemorativa presso il cimitero dei ghiacciai, situato sulla penisola di Seltjarnarnes, vicino a Reykjavík. Per il momento le lapidi simboliche sono 15, realizzate dallo scultore islandese Ottó Magnússon. Le opere sono realizzate in ghiaccio, proprio per sottolineare la fragilità dei ghiacciai che ricordano.

© Rice University

Come le loro controparti glaciali anche questi monumenti si scioglieranno ma la cerimonia e le lapidi ghiacciate fungono da toccanti promemoria del fatto che i ghiacciai del mondo sono destinati allo stesso destino se non si interviene rapidamente. Questo è un invito all’azione e un modo per le persone di sentire gli impatti del cambiamento climatico a livello emotivo” ha affermato Cymene Howe, docente della Rice University.

© Rice University

Secondo gli esperti, entro la fine del secondo due terzi dei ghiacci che ricoprono il Pianeta potrebbero scomparire. Iniziative come questa dovrebbero spingerci ad agire in fretta, se non vogliamo che la lista dei morti aumenti.