Germania, Isis rivendica l'attacco a Solingen: "Vendetta per la Palestina" | Fermato un 15enne ma non sarebbe lui l'autore dell'assalto
Le vittime (tre morti e cinque feriti gravi) scelte a caso tra la folla, tutte colpite alla gola. Welt, un testimone: il killer ha urlato "Allah Akbar"
Un ragazzo di 15 anni sarebbe stato fermato in Germania per l'attacco con coltello avvenuto venerdì sera a Solingen, ma non si tratterebbe dell'autore dell'assalto. L'attacco, che non è stato ancora classificato come "attentato terroristico", è avvenuto durante la festa per il 650esimo anniversario della città, quando un uomo che "sembrava arabo", armato di coltello, ha colpito diversi passanti. Le vittime, che sarebbero state scelte a caso tra la folla, sono tre (due uomini e una donna) mentre sono cinque i feriti gravi. Secondo la polizia, sembra che il ragazzo arrestato abbia avuto un colloquio sospetto con un'altra persona poco prima dell'attentato. Il procuratore Markus Caspers sta valutando l'ipotesi di un movente terroristico. Secondo il Welt, un testimone avrebbe detto di aver sentito l'aggressore gridare "Allah Akbar" durante l'attacco. Il gruppo jihadista Stato islamico ha rivendicato l'attacco, affermando che è una "vendetta per i musulmani in Palestina".
Isis rivendica -
"L'autore dell'attacco a un raduno di cristiani nella città di Solingen in Germania ieri era un soldato del gruppo dello Stato islamico", si sottolinea in una dichiarazione dell'agenzia di stampa jihadista Amaq su Telegram. L'attacco è stato effettuato "per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque", si aggiunge.
Il 15enne avrebbe saputo dell'attacco -
I due testimoni che hanno affermato di aver sentito il quindicenne parlare con il presunto colpevole dell'attacco avrebbero detto che lo sconosciuto aveva detto al ragazzo: "Oggi pugnalerò tutti". E' quanto riporta il magazine tedesco Focus, sottolineando che gli attacchi mirati al collo sarebbero la prova di un'aggressione preparata e che il modus operandi fa sospettare che si tratti di un atto di terrorismo. Secondo le informazioni di Der Spiegal, il 15enne è kirghiso e viveva quindi in un alloggio per rifugiati. Potrebbe aver parlato al festival di Solingen con l’aggressore. Un testimone afferma di aver sentito che l'arrestato e l'altro uomo parlavano di una possibile aggressione con coltello. Il 15enne sarebbe quindi accusato di omessa denuncia di un reato pianificato. Secondo Der Spiegel, il 15enne si rifiuta di rilasciare dichiarazioni.
Un testimone: l'aggressore ha urlato "Allah Akbar" -
L'aggressore avrebbe gridato "Allah Akbar" durante l'attacco, secondo quanto riferisce il quotidiano "Welt am Sonntag", che cita un rapporto della polizia tedesca in cui si riporta il racconto di un testimone. Una delle vittime ferite avrebbe anche dichiarato di "conoscere l'aggressore di Solingen" aggiungendo che era un uomo che frequentava una moschea locale.
Gli inquirenti: il responsabile ancora in fuga -
La polizia ha chiarito che il responsabile è ancora in fuga. Secondo i video analizzati, è stato confermato che avrebbe colpito le sue vittime direttamente alla gola. Gli investigatori sostengono che non è ancora possibile divulgare l'identikit del ricercato, pur avendo ascoltato numerose testimonianze. Secondo la Bild, le forze dell'ordine cercherebbero un uomo tra i 20 e i 30 anni, alto poco più di un metro e 70. Avrebbe una struttura fisica sportiva, una barba corta e folta. Vestito di nero, avrebbe un cappuccio.
L'attacco nella piazza del mercato nel centro di Solingen -
L'aggressione è avvenuta intorno alle 21:45 di venerdì. Il festival della città di Solingen, per cui erano attesi 80mila visitatori in tre giorni, è stato cancellato dopo l'attacco. Un elicottero della polizia ha sorvolato l'area, che è stata isolata. Gli incroci stradali sono stati chiusi e i residenti sono stati invitati a rimanere in casa. La scena del crimine è stato il Fronhof, una piazza del mercato nel centro città, dove era stato allestito un palco per la musica dal vivo allestito in occasione del "festival della diversità".
"L'attacco non ancora classificato come terrorismo" -
"Al momento classifichiamo l'aggressione a Solingen come attacco, ma non possiamo classificarlo ancora come attentato terroristico, perché al momento non conosciamo le ragioni dietro questo attacco". Lo ha detto un portavoce della polizia di Duesseldorf. Al momento "stiamo ancora ricercando l'aggressore", ha spiegato ancora il portavoce, aggiungendo che, al momento, non ci sono ulteriori dettagli sulle condizioni e la nazionalità delle persone ferite gravemente. Nell'attacco sono morte tre persone e otto sono rimaste ferite, cinque delle quali in modo grave.
La testimonianza: "Ho visto sangue e persone a terra" -
Molti visitatori sono rimasti sotto shock. Un testimone che si trovava a pochi metri dalla scena ha raccontato al "Solinger Tageblatt" che "sul palco stavano suonando i Suprafon di Suzan Köcher." All'improvviso, l'uomo ha capito dall'espressione del volto della cantante che qualcosa non andava. E poi, ha detto, "una persona è caduta a un metro da me. All'inizio ho pensato che si trattasse di un ubriaco. Ma quando mi sono girato, ho visto altre persone stese a terra e diverse pozze di sangue".
Al vaglio diversi coltelli sequestrati -
Secondo il direttore della polizia Thorsten Fleissi, gli investigatori hanno sequestrato diversi coltelli. Si sta attualmente verificando se l'arma usata nell'attacco di Solingen sia tra queste.
Steinmeier: "Restiamo uniti contro l'odio e la violenza" -
Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha parlato con il sindaco di Solingen e ha detto: "L'attacco atroce sconvolge me e il nostro Paese. Piangiamo le vittime e siamo preoccupati per i feriti. Auguro loro forza e una pronta guarigione con tutto il cuore. Il colpevole deve essere assicurato alla giustizia. Restiamo uniti, contro l'odio e la violenza".
Ministro dell'Interno: "Sconvolti da attacco brutale" -
"Il brutale attacco alla festa di Solingen ci sconvolge profondamente. Siamo a lutto per le persone che sono state strappate alla vita in modo spaventoso. I miei pensieri vanno in queste ore ai familiari delle vittime e a chi è rimasto gravemente ferito". Lo dice in una nota il ministro dell'Interno Nancy Faeser.
Il cordoglio del sindaco: "Città sotto shock" -
"A Solingen siamo tutti in stato di shock, orrore e grande tristezza. Volevamo festeggiare insieme l'anniversario della nostra città e ora dobbiamo piangere i morti e i feriti". Lo ha scritto il sindaco di Solingen, Tim Kurzbach, in un messaggio sui social media. "Il fatto che ci sia stato un attacco alla nostra città mi strazia il cuore.
Ho le lacrime agli occhi quando penso a coloro che abbiamo perso. Prego per tutti coloro che stanno ancora lottando per la loro vita. Sono anche solidale con tutte le persone che hanno dovuto assistere a tutto questo, devono essere state immagini terribili. Ringrazio tutte le forze di soccorso e di sicurezza per i loro sforzi. Vi chiedo: se credete, pregate con me e se non credete, sperate con me".
Il racconto del dj: "Ho continuato a suonare per evitare il panico" -
"Ho suonato in occasione del 650esimo anniversario della mia città - ha raccontato su Instagram il dj e produttore discografico tedesco Tobias Topic - e, durante la mia esibizione, personale della sicurezza è venuto a chiedermi di continuare a suonare per evitare che si scatenasse il panico di massa, visto che c'erano persone che erano già morte a causa dell'attacco. Io ho continuato anche se è stato incredibilmente difficile. Dopo circa 10.15 minuti, la musica è stata finalmente interrotta e le persone sono state informate. A quanto sembra, l'attentatore puntava al collo delle persone e ha provato a uccidere tutti in modo indiscriminato. Visto che l'aggressore era ancora in fuga, ci siamo nascosti in un negozio nelle vicinanze mentre la polizia sorvegliava l'area con gli elicotteri. Ancora non posso crederci.... doveva essere un festival gratuito per tutti. Alcuni miei cari amici erano lì con i loro bambini piccoli. Sto scrivendo questo messaggio mentre l'elicottero sta ancora volando sopra la casa dove sono cresciuto da piccolo, una piccola cittadina in Germania. Cosa sta succedendo a questo mondo... I miei pensieri vanno alle vittime".