A cinque anni dal loro esordio, "Romance" è la nuova tappa musicale in ascesa dei Fontaines D.C. E' anche una decisa evoluzione (quasi una reinvenzione di sé) che passa dal cambio del produttore a quello dell'etichetta discografica e del look ma soprattutto da decise novità sonore. Il loro quarto album è vario, con un suono coeso, onirico, lontano dalla irishness che pervadeva in un modo o nell'altro i precedenti tre e da quel post punk spregiudicato che lo accompagnava. Un disco per scoprire qual è l'identità creativa del quintetto di Dublino, che adesso vive a Londra, e si inserisce nella scia del successo dell'acclamato "Skinty Fia" del 2022 (entrato al numero #1 nelle classifiche britanniche e irlandesi), grazie al qualche la band ha ricevuto una serie di riconoscimenti, tra cui quello di “International Group of the Year" ai BRIT Awards 2023. Tra ecletticità creativa e nuove prospettive.
Il nuovo album "Romance" -
Se nel primo disco dei Fontaines D.C., "Dogrel”, era ambientato in Irlanda, “A Hero's Death” mostrava le loro radici (e una sorprendente brezza Beach Boys), ma anche il loro superamento. “Skinty Fia” è l’album del loro allontanamento e del trasferimento da Dublino a Londra. Ora di fatto sono salpati con direzione universale. D'altra parte l'apice di popolarità toccata con il terzo disco e i consensi unanimi raccolti non potevano che portare alla ricerca di un nuovo gradino su cui salire. L'evoluzione sonora della band ha lasciato da parte le atmosfere tese e scure del post punk britannico e le sfuriate riottose. Tutto è cambiato. Si è spostato, non solo geograficamente. Forse il primo singolo "Starburster" può fungere da passaggio. Da ponte tra "Romance" e il precedente. Ora la palette è variegata con chitarre alternative che sembrano uscite dagli anni 90 (Pixies & il catalogo 4AD), distese in espansione shoegaze dalle parti degli Slowdive, synth dalle sensazioni wave, passando da lande sognanti alla Lana Del Rey, tra jangle pop e qualche zona d'ombra narcotica. I cinque ragazzi, come ben dicono nelle interviste, stanno facendo esattamente quello che volevamo, "Qui non c’entrano i soldi, il mercato, lo streaming. Solo per il piacere e il gusto di fare la musica che ci rappresenta" (Rockol). E il tutto è stato portato per mano dalla produzione di James Ford che ha lavorato con Arctic Monkeys, Depeche Mode, Blur, Foals. Il suono dell'album è meno potente di come ricordavamo i Fontaines D.C., meno granitico e lisergico, ma più disteso e sognante. E soprattutto possiede un magnetismo invidiabile. Sono trascorsi cinque anni dall'esordio della band, e la loro grandezza è ormai una certezza lungo un'inesorabile ascesa.
Il titolo e il tema dell'album -
"Forse il romanticismo è un posto", cantano nella title track. E a proposito del titolo dell'album, Conor Deegan spiega: "Abbiamo sempre avuto questo senso di idealismo e romanticismo. Ogni album si allontana sempre di più dall'osservare questo aspetto attraverso la lente dell'Irlanda: in Dogrel (l’album di debutto nominato al Mercury Prize) era diretto, il secondo album ("A Hero's Death", nominato ai Grammy) parla di questo distacco, mentre il terzo ("Skinty Fia") parla dell'irlandesità dislocata nella diaspora. Ora cerchiamo di capire dove e in cos’altro c’è da essere romantici". Parlando del tema dell’album, Chatten invece ricorda l'anime "Akira" di Katsuhiro Ôtomo, dove le scintille dell'amore si sviluppano nonostante il vortice di degrado tecnologico e corruzione politica che circonda i personaggi. "Sono affascinato da questo tema: innamorarsi alla fine del mondo", dice. "L'album parla del proteggere quella piccola fiamma. Più si avvicina la catastrofe, più diventa preziosa", mentre O'Connell aggiunge: "Questo disco parla di decidere cosa sia la fantasia: il mondo tangibile o quello che si vive nella propria mente. Cosa rappresenta di più la realtà? Per noi è una questione quasi spirituale".
Come è nato -
"Romance" contiene undici tracce che raccolgono le idee maturate tra i membri della band - Grian Chatten (voce), Carlos O'Connell (chitarra), Conor Curley (chitarra), Conor Deegan (basso) e Tom Coll (batteria) - da quando hanno pubblicato "Skinty Fia" nel 2022. Queste idee si sono cristallizzate durante il tour negli Stati Uniti e in Messico con gli Arctic Monkeys, in cui i cinque membri hanno condiviso musica e trovato una connessione con artisti che si sono costruiti i loro mondi creativi: l'attitudine e l’estetica di artisti come Shygirl e Sega Bodega, la sfacciata palette sonora dell'hip hop e dell'heavy metal, Mos Def, A$AP Ferg, OutKast e Korn. Hanno avuto tempo libero per farsi delle idee più precise di come potrebbe essere la loro musica del futuro: O'Connell è andato a La Mancia in Spagna ed è diventato padre, Chatten ha trascorso del tempo a Los Angeles e Deegan a Parigi. Hanno messo radici più profonde a Londra. Dopo aver concluso il tour in Usa nell'autunno del 2023, hanno trascorso un mese a scrivere di nuovo insieme, tre settimane di pre-produzione in uno studio a nord di Londra e un mese in un castello vicino a Parigi, dormendo tra l’attrezzatura dello studio, completamente immersi.
Il tour -
"Romance" è stato presentato in tour prima all'aperto con tappe ai festival di Glastonbury, Reading & Leeds e due date italiane al Lido Di Camaiore (LU) e Roma. Le date indoor europee partono invece l'1 novembre da Lisbona e porteranno la band per un unico concerto italiano il 4 novembre all'Alcatraz di Milano, già sold out.