L'episodio risale al 7 luglio

Sedicenne violentata sull'isola di Ponza, braccialetto e domiciliari per 30enne

La ragazza sarebbe stata costretta a subire un rapporto sessuale all'interno di un appartamento affittato dall'indagato

© ansa

E' stato posto agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico Manuel Lovecchio, il 30enne di Roma accusato di aver violentato una ragazza di sedici anni sull'isola di Ponza. L'episodio risale al pomeriggio del 7 luglio. Secondo le indagini dei carabinieri, la ragazza, sull'isola con i genitori entrambi lavoratori stagionali, sarebbe stata costretta a subire un rapporto sessuale all'interno di un appartamento affittato dall'indagato nonostante la minorenne avesse opposto una ferma resistenza.

La ricostruzione dei fatti -

 La sera del 7 luglio la minorenne, sola in casa visto che i suoi genitori, entrambi lavoratori stagionali, erano impegnati in un ristorante, era uscita probabilmente per buttare la spazzatura. A quel punto si sarebbe trovata di fronte l'uomo, anche lui sull'isola per lavorare come cameriere, che l'avrebbe stuprata. Subito dopo la ragazza aveva trovato la forza di rintracciare sua madre e raccontarle tutto. Era stata la donna a chiamare i carabinieri per denunciare lo stupro, con sua figlia che, nonostante non parlasse l'italiano, era comunque riuscita a raccontare cosa le fosse successo.

L'individuazione del presunto responsabile -

 In poco tempo i carabinieri erano riusciti ad identificare il trentenne, già gravato da diversi precedenti penali, che aveva preso con altri due inquilini un'abitazione in affitto proprio accanto a quella della famiglia della vittima. Nei suoi confronti era stato emesso un foglio di via dall'isola e la Procura di Cassino lo aveva denunciato per violenza sessuale aggravata. Il trentaquattrenne, tuttavia, era rimasto in stato di libertà, tanto che poche ore dopo aveva pubblicato su Instagram un suo selfie in spiaggia, seguito da un'altra storia dove riprendeva due ragazze che ballavano in uno stabilimento balneare a Fiumicino, vicino Roma.

L'inchiesta del Csm -

 Dopo le polemiche di quei giorni, anche il Csm apri' una pratica in merito alla richiesta del consigliere Ernesto Carbone, il quale chiese un "chiarimento sul mancato intervento della magistratura di Cassino in ordine ai fatti di violenza sessuale su minorenne consumata sull'isola di Ponza". Oltre un mese dopo quella richiesta, è scattato l'arresto per violenza sessuale e l'uomo è finito agli arresti domiciliari, con contestuale applicazione del braccialetto elettronico. Il gip del Tribunale di Cassino motiva l'arresto sottolineando "il pericolo concreto e attuale che reiteri le condotte delittuose analoghe a quelle commesse nei confronti della giovane vittima".

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