Violenza sessuale di gruppo pluriaggravata su una minorenne. Sarebbero queste le gravissime accuse della Procura di Rimini che ha aperto un fascicolo di indagine, dopo che una 16enne ha chiamato il 112 per chiedere aiuto, disorientata e spaventata, dopo essere stata abbandonata in strada da due uomini. La successiva visita in ospedale avrebbe confermato i sospetti di violenza la sessuale. La giovanissima avrebbe detto a sanitari e carabinieri di non ricordare cosa è successo anche a causa dell'assunzione di droga.
L'uscita con gli sconosciuti e la droga -
Secondo il racconto della stessa vittima, la minorenne avrebbe concordato con due uomini un'uscita. Con i due sconosciuti avrebbe quindi assunto droga. L'adolescente era seguita da tempo dai servizi sociali, insieme con la famiglia, per la forte dipendenza dai social: la 16enne avrebbe infatti caricato online foto e video a pagamento.
La violenza ai primi di agosto -
La vicenda risale ai primi giorni di agosto, quando la ragazza sarebbe uscita di casa dicendo ai genitori che sarebbe rimasta fuori poco tempo. A ritrovarla in strada sono stati però i sanitari del 118 e i carabinieri: la giovane era non lontano da casa in stato confusionale, all'1:30 di notte.
Il racconto confuso della ragazza -
Tutto quello che ricordava era di essere salita in auto con due uomini, due conosciuti contattati via social. Ma non sarebbe stato in grado di dire dove l'avessero portata. Alla fine della serata i due l'avrebbero abbandonata in strada, ancora sotto effetto di sostanze stupefacenti. Lei avrebbe quindi chiesto aiuto e chiamato il 112.
La denuncia e le indagini sui due sconosciuti -
La ragazza ha quindi formalizzato una denuncia querela e le indagini dei carabinieri si sono concentrate sull'identificazione dei due sconosciuti. Ci sarebbero infatti in zona telecamere di sorveglianza che potrebbero aiutare a individuare gli uomini.
Le attività social della 16enne -
Gli inquirenti stanno ora ricostruendo i contatti della giovanissima via social anche nei mesi passati. La 16enne avrebbe già avuto in passato problematiche sempre legate a un uso eccessivo e distorto dei social network, attraverso i quali si sarebbe avvicinata a nuove conoscenze maschili. Gli inquirenti avrebbero escluso che la ragazza fosse rimasta coinvolta in un giro di sfruttamento di prostituzione minorile, come si era inizialmente ipotizzato. Le indagini sarebbero invece state puntate sulla forte dipendenza dai social network e sulle attività online della 16enne.