"Noi siamo per lo ius scholae a 10 anni, abbiamo questa posizione da sempre, la portava avanti con forza Berlusconi ed era d'accordo anche Meloni. Sappiamo che non è nell'accordo di governo, ma ci piacerebbe che i leghisti fossero rispettosi delle nostre posizioni. Attaccare gli alleati è sempre sbagliato, ma ognuno ha il suo stile". Così il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, riferendosi al post Facebook della Lega che chiude alle modifiche alla legge sulla cittadinanza e pubblica un'immagine in cui affianca la foto di Antonio Tajani a quella di Elly Schlein. "Noi stiamo lavorando per togliere voti alla sinistra, parlando anche agli elettori moderati di quell'area che sono scontenti della virata troppo a sinistra di quella coalizione", conclude Nevi.
A scatenare la polemica è stato appunto il post della Lega che chiama in causa anche gli alleati di governo. Il messaggio del Carroccio, riprende il titolo di un pezzo del quotidiano la Repubblica: "Il Pd rilancia lo ius soli. Fi apre un varco a destra". Oltre ad accompagnare l'immagine con i volti della segretaria del Pd e del leader di Fi, il partito di Matteo Salvini, a corredo del post ha scritto: "La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230mila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di ius soli o scorciatoie".
La legge sulla cittadinanza torna dunque a dividere la politica. Il dibattito è iniziato dopo la vandalizzazione del murale dedicato alla pallavolista neocampionessa olimpica, Paola Egonu. Nell'opera, realizzata 24ore prima davanti alla sede del Coni a Roma e intitolata "Italianità", è stato oscurato il volto della giocatrice italiana e cambiato in rosa il colore della sua pelle.
Contro il gesto, ci sono state subito le condanne delle istituzioni, a partire dalle più alte cariche dello Stato. Il ministro degli Esteri e vicepremier Tajani ha espresso solidarietà nei confronti di Egonu. Il rifiuto di "un atto stupido oltreché razzista" è arrivato anche dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, e dai partiti che adesso fanno muro contro la chiusura della Lega. "Il sostegno di Fi a una normativa sullo ius scholae è un'ottima notizia. Fondamentale cercare una convergenza su questa proposta. Facciamolo presto @pdnetwork", commenta su X il leader di Azione, Carlo Calenda. L'apertura di Fi verso una modifica della legge piace anche a Italia Viva. "Adesso però Fi passi dalle parole ai fatti: non bastano le dichiarazioni e i tweet, servono le leggi in Gazzetta Ufficiale", dice a tal proposito Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Iv.
Anche a sinistra si pensa a uno ius scholae, ma ogni partito propone formule diverse. "Noi di Avs abbiamo già pronta la nostra proposta di legge per il diritto alla cittadinanza italiana dopo cinque anni di scuola: crediamo che questa sia una base minima non rinviabile per garantire diritti e integrazioni alle giovani e ai giovani stranieri che si formato nelle nostre scuole e che progettano il loro futuro nel nostro Paese", così la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella, prima firmataria della pdl. Per Riccardo Magi, segretario di Più Europa, è un bene che si sia riaperto il dibattito su una legge degli anni '90, che "non tiene conto della mutata società italiana e soprattutto dell'inverno demografico che tutta l'Europa sta attraversando".