L'Africa Centres for Disease Control and Prevention ha dichiarato l'epidemia di mpox, nota come vaiolo delle scimmie. Partita dalla Repubblica Democratica del Congo, si sta diffondendo in altri Paesi africani un'emergenza sanitaria pubblica per la sicurezza continentale. Questa "non è semplicemente un'altra sfida, ma è una vera crisi che richiede un'azione politica collettiva", ha affermato il direttore generale del Cdc africano Jean Kaseya.
Per questo motivo, è stato convocato per il 14 agosto il comitato di emergenza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che dovrà decidere se l'mpox rappresenti nuovamente un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. L'allarme è legato a un nuovo ceppo, più contagioso rispetto a quello sviluppatosi tra il 2022 e il 2023 e più facilmente trasmettibile.
Ovviamente gli occhi sono puntati sull'Africa, l'unico continente in cui i contagi stanno crescendo. E, in particolare, nella Repubblica Democratica del Congo, dove si è registrato il 96% dei contagi. I più colpiti sono i bambini. Secondo i dati diffusi dall'Oms, il 39% dei 7.851 casi e il 62% dei 384 decessi riportati dall'inizio dell'anno fino a maggio riguardavano i soggetti con meno di 5 anni di età. Il 20% delle persone decedute non aveva ancora compiuto un anno e negli ospedali - riferisce l'organizzazione Save the Children - sono ricoverati a causa della malattia anche neonati di appena due settimane.
Il vaiolo in Italia -
Secondo quanto emerso dall'ultimo bollettino dedicato alla malattia del ministero della Salute, negli ultimi 2 mesi in Italia si sono verificati 9 nuovi casi di mpox: due in Friuli Venezia Giulia, uno in Lombardia e sei in Veneto.