Durante la convention D23, Disney ha conferito lo status di leggende a 14 artisti che hanno "formato e plasmato" l'azienda, tra cui Harrison Ford, e Angela Bassett. Miley Cyrus è invece diventata la più giovane leggenda, da quando il colosso dell'entertainment ha istituito l'onorificenza nel 1987. La star aveva 13 anni quando si è calata per la prima volta nei panni di "Hannah Montana". Oggi 31enne si dice “orgogliosa di essere stata Hannah Montana. Sono cambiate tante cose, ma resto quella bambina con un grande sogno”.
La più giovane leggenda Disney -
Miley Cyrus ha ricevuto una standing ovation dai 12mila spettatori dell’Honda center di Anaheim, in California. "Vi svelerò un piccolo segreto da Disney Legend: anche le leggende hanno paura. Io ho paura in questo momento, ma la differenza è che vado avanti e non mi fermo, e tutti voi potete farlo ogni singolo giorno. È leggendario avere paura di fare qualcosa e farla comunque. Non esiste il fallimento quando ci si prova", ha detto la popstar asciugandosi le lacrime. "Nel 2005, la Disney aveva la missione di ricostruire l'azienda. Per questo hanno assunto Bob Iger e me", ha scherzato la Cyrus ridendo, ricordando la selezione per il casting di "Hannah Montana" e il fatto che inizialmente non era stata scelta per il ruolo: "Avevo avuto un assaggio di come poteva essere la mia vita, e da quel momento in poi, non ho voluto nient'altro".
Da Hannah Montata a star del pop -
La star ha spiegato poi: "Questo premio è dedicato ad Hannah, a tutti i suoi fantastici e fedeli fan e a tutti coloro che hanno reso il mio sogno una realtà", facendo riferimento all'omonima canzone della serie. Proprio al personaggio che interpretava nella sitcom di Disney Channel dal 2006 al 2011, Miley deve l'ingresso nella Casa di Topolino e l'inizio del suo successo come cantante. La serie ha dato poi vita a un tour mondiale, a un film-concerto e a un lungometraggio. Da lì Miley ha cercato di lasciarsi alle spalle l'identificazione con il suo personaggio, e affrancarsi dallo stereotipo della brava bambina (promulgata nella serie), anzi, se possibile, distruggendo totalmente l'idea di quello che fosse. Da teen idol a pop star sensuale e provocante (ma con quel trick di spensierata giocosità). Ora che è riuscita a farlo, raccogliendone il successo (nel 2024 ha vinto anche il suo primo Grammy grazie all'inno all'indipendenza femminile "Flowers"), può guardarsi indietro, mettere insieme il passato e il presente, avvicinarli, trovare l'incastro tra i due, l'equilibrio, e riuscire a vedere tutto con tenerezza e dire: "Sono ancora qui, orgogliosa di essere stata Hannah Montana".