Nelle tendenze arredo torna protagonista del soggiorno il conversation pit. Si tratta di uno spazio circoscritto, spesso ribassato, a sottolineare la privacy di un angolo del soggiorno. È una specie di piccolo nido incassato dove rifugiarsi per godere di una piacevole evasione dalla routine quotidiana creando un angolo di relax e ristoro, perfetto anche per vivere i momenti più interessanti di confronto con gli altri. Uno spazio confortevole e accogliente dove fare ancora salotto.
L'arredo di casa, così come tutte le forme artistiche e di design, sta ampiamente ripescando ispirazioni e suggestioni dagli anni '60 e '70 del novecento. Tra questi, l'iconico conversation pit, lo spazio delimitato capace di creare spazi accoglienti e informali nel soggiorno. Oggi, infatti, questo angolo elegante e discreto sta tornando alla ribalta per la sua capacità di favorire la convivialità.
CONVERSATION PIT, COS'E' E A COSA SERVE -
questo termine inglese, la cui traduzione letterale è "fossa di conversazione", sta a indicare una porzione del soggiorno che si trova in posizione ribassata rispetto al resto della stanza. Viene dunque realizzata a un livello inferiore rispetto a quello del pavimento di casa aggiungendo alla stanza uno spazio nuovo e sorprendente. Nello stesso tempo, viene definita una zona ideale per i momenti destinati alla convivialità. Il risultato è una sorta di nido, o di effetto nicchia, che crea complicità e invita a lasciare da parte i cellulari per favorire invece la conversazione.
UN ESCAMOTAGE NATO DA UNA GENIALE INTUIZIONE -
il gradito ritorno dei conversation pits si lega a doppio filo con la rivalutazione dell'arredamento e del design vintage. Infatti, questo tipo di "fossa" nel soggiorno risale nientemeno che alla fine degli anni '50 quando la coppia creativa formata dall’architetto e designer finlandese Eero Saarinen, insieme a Alexander Giraud, tra i maggiori esponenti del design americano durante il periodo post-bellico, ha utilizzato una particolare struttura a incasso per il salotto della Miller House a Columbus, in Indiana. La Miller House and Garden, nota anche come Miller House, è una lussuosa residenza commissionata dall'industriale, filantropo e mecenate dell'architettura americano J. Irwin Miller e dalla moglie Xenia.Al centro di questa magnifica dimora fu progettata una sorta di depressione rivestita in pietra, adornata da cuscini colorati, che dava luogo a una inedita dimensione dell'interazione con gli ospiti e un nuovo punto di vista da cui osservare la zona giorno circostante. In sintesi, un salotto nel salotto.
IN SALOTTO O NEL GIARDINO -
non sempre, tuttavia, è possibile realizzare un living ribassato, soprattutto in caso di ristrutturazione e non di una nuova costruzione. Tra le soluzioni alternative, quella di ricavare un luogo di conversazione tra due pareti affinché si possa ricreare l'effetto nicchia. Perfetto anche individuare un nido sotto la finestra, magari addossato a una libreria o a una parete attrezzata. Quello che conta è che la conversation pit sia perfettamente individuabile e consenta quella privacy necessaria per staccarsi idealmente dal resto della casa e degli occupanti per dedicarsi esclusivamente a chi ci sta vicino, con chiacchiere e confidenze del tutto riservate. Anche negli spazi aperti la tendenza è quella di delimitare delle aree dedicate alla conversazione: del resto, rilassarsi concedendosi la possibilità di fare salotto è un lusso che occorre riuscire a permettersi, tanto più nelle zone vocate al relax domestico.
ANCHE IN PISCINA, PERCHÉ NO? -
Dunque, se si parla di oasi private deputate al relax domestico, che regalino la sensazione di protezione e serenità, piccoli luoghi in cui sentirsi in pace con il mondo e ritemprarsi, non può mancare un angolo conversazione anche nella piscina. Perfetto tra le bolle, se dotata di impianto di idromassaggio, o grazie ad apposite sedute per godersi la frescura dell'acqua, un piccolo angolo per le chiacchiere sarebbe sempre da prevedere.