Inizierà il 5 novembre il processo a carico di Giovanni Toti, l'ex presidente della Liguria, finito sotto accusa per corruzione e finanziamento illecito. Lo ha deciso la gip Paola Faggioni dopo aver accolto la richiesta di giudizio immediato della Procura. Con Toti, andranno a processo anche Aldo Spinelli, imprenditore portuale che intanto è tornato libero, e Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità portuale.
Rito ordinario per Toti e Spinelli -
A occuparsi del procedimento sarà il primo collegio della prima sezione. Le difese dovranno decidere se scegliere il rito abbreviato, il patteggiamento o il rito ordinario. I legali di Toti e di Spinelli hanno già comunicato di volere il rito ordinario, mentre i difensori di Signorini starebbero valutando.
Spinelli torna libero -
Dopo tre mesi passati agli arresti domiciliari, anche Aldo Spinelli è dunque tornato libero. L'imprenditore portuale, per la Procura, è il grande corruttore di Giovanni Toti, a sua volta tornato in libertà la scorsa settimana dopo le dimissioni. Il giudice per le indagini preliminari ha però disposto l'interdittiva per Spinelli per 12 mesi. Gli stessi pm Federico Manotti e Luca Monteverde avevano dato il via libera alla libertà ma vincolata al divieto di occuparsi delle aziende: parere favorevole arrivato dopo che Spinelli aveva ceduto, tramite donazione, l'usufrutto delle sue quote di maggioranza della holding al figlio Roberto (anche lui indagato e sottoposto a interdittiva).
Le accuse -
Per Toti, Spinelli e Signorini le accuse riguardano la pratica di spiaggia di Punta dell'Olmo, che Spinelli voleva fare diventare da pubblica privata, le pubblicità elettorali pagate da Esselunga in cambio della velocizzazione delle pratiche per l'apertura di nuovi supermercati. E poi, le pressioni per il rinnovo della concessione di 30 anni del Terminale Rinfuse, il tombamento di Calata Bettolo. Favori e pratiche ripagate, secondo l'accusa, con soldi al comitato di Giovanni Toti e soggiorni e regali di lusso per Signorini. "Pratiche per l'interesse pubblico - ha sempre sostenuto Toti -, con pagamenti tutti tracciati".