La Turchia ha bloccato l'accesso a Instagram. Il Paese ha oscurato il social network applicando senza preavviso la decisione comunicata da un post dell'autorità nazionale per le comunicazioni. Nessuno ha spiegato i motivi della decisione e neppure quanto durerà. La disposizione di Ankara sembra legata alle tensioni in Medio Oriente per il conflitto in Israele. Lo stop giunge infatti dopo un recente messaggio di Fahrettin Altun, direttore delle comunicazioni del presidente Erdogan, che ha accusato la piattaforma di censurare i messaggi di cordoglio per l’uccisione del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh.
"Questa è censura, pura e semplice", aveva scritto Altun su X, osservando che Instagram non aveva citato alcuna violazione delle policy nella sua decisione di bloccare il contenuto. "Continueremo a difendere la libertà di espressione contro queste piattaforme, che hanno ripetutamente dimostrato di essere al servizio del sistema globale di sfruttamento e ingiustizia - ha aggiunto -. Saremo al fianco dei nostri fratelli palestinesi in ogni occasione e su ogni piattaforma". Molti giornalisti turchi, su X, concordano sul fatto che il blocco sia direttamente legato proprio a questo messaggio di Altun. Anche altri utenti residenti in Turchia hanno riferito su X di non essere in grado di aggiornare il proprio feed di Instagram.
La Turchia non considera Hamas un'organizzazione terroristica. Il presidente Erdogan ha definito i suoi membri "combattenti per la liberazione". Oggi il Paese anatolico osserverà infatti un giorno di lutto nazionale con bandiere a mezz'asta per l'uccisione di Ismail Haniyeh, capo ai vertici di Hamas morto in un raid.
Non è la prima volta che il Paese blocca siti e social media. All’inizio dell’anno scorso, dopo i terremoti che hanno colpito il Paese, il governo aveva oscurato X per censurare le proteste contro i ritardi nei soccorsi. Anche YouTube è stata bloccata dal 2007 al 2010. Secondo la Freedom of Expression Association, un'organizzazione no-profit per i diritti umani, dal 2022 centinaia di migliaia di domini sono stati censurati. Un rapporto di Free Web Turkey sulla censura di Internet, pubblicato il mese scorso, ha conteggiato almeno 219mila siti web bloccati in Turchia nel 2023. L'anno precedente erano 40mila.