Dalla sua uscita, l'autobiografia di Britney Spears "The Woman in Me" è diventato un bestseller. Ora la Universal Pictures si è assicurata i diritti per adattarla al cinema, affidando la regia del relativo biopic al regista di “Wicked” Jon M. Chu coadiuvato dal produttore Marc Platt. La regina del pop ha condiviso la notizia con un messaggio sui social parlando del progetto “segreto” e sottolineando che Platt ha “"sempre realizzato i miei film preferiti" e che presto ci saranno ulteriori aggiornamenti.
L'autobiografia di Britney -
Dopo un'asta competitiva, la Universal si è aggiudicata i diritti cinematografici del memoir, che ha venduto più di 2,5 milioni di copie da quando è uscito a ottobre 2023. Britney Spears, 42 anni, nel suo libro racconta la sua ascesa alla fama dal "The Mickey Mouse Club" alla celebrità come pop star mondiale, così come le sue lotte con la tutela del padre che è stata sciolta nel 2021 e la ritrovata libertà. Le memorie, le cui vendite sono state incrementate da un audiolibro letto da Michelle Williams, includevano la rivelazione che aveva avuto un aborto mentre usciva con Justin Timberlake più di 20 a più di 20 anni fa. Quando era stato pubblicato, la popstar aveva dichiarato: "Ho messo tutta me stessa in questo libro. Sono grata ai fan e ai lettori di tutto il mondo per il loro caloroso sostegno".
La tutela -
Britney Spears è stata posta sotto tutela nel 2008 e vi è rimasta fino al 2021, quando, dopo alcuni clamorosi episodi di crollo mentale, la popstar ha testimoniato sul trattamento "abusivo" che avrebbe subito, inducendo le persone vicine a ripensare al provvedimento. Il punto di rottura sarebbe stata la pubblicazione di notizie sul fatto che microspie erano state installate nella camera da letto della cantante: una grave violazione della privacy che avrebbe infiammato il movimento #FreeBritney, creando un'onda di pressioni alla quale la giudice di Los Angeles Brenda Penney non era stata in grado di resistere. A fine aprile 2024 si è definitivamente chiusa la causa con il padre con un'intesa, siglata dai legali delle parti presso la Superior Court di Los Angeles e i cui termini economici non sono stati in realtà ufficialmente resi noti, ma che prevederebbe, stando a TMZ, che alla cantante non tocchi neanche un centesimo, mentre sarebbe lei a dover pagare i costi degli avvocati di lui, pari, secondo alcune fonti, a due milioni di dollari.