In India almeno 93 persone sono morte e oltre 100 sono rimaste ferite in seguito alle frane, scatenate da piogge torrenziali, che hanno colpito i villaggi collinari del distretto di Wayanad nello Stato meridionale del Kerala. Si teme che molte altre persone siano ancora intrappolate sotto le macerie. Le operazioni di soccorso sono ostacolate dal maltempo. Nella zona sono stati schierati circa 225 soldati per le operazioni di ricerca e salvataggio. Oltre 3mila persone sono state trasferite in campi di soccorso.
Telefonate da sotto le macerie per chiedere aiuto -
Le tv locali hanno trasmesso telefonate di persone bloccate sotto i detriti che chiedevano aiuto. Secondo i media locali, la maggior parte delle vittime erano lavoratori delle piantagioni di tè. Le operazioni di soccorso sono ostacolate dal maltempo. Le autorità hanno mobilitato elicotteri per aiutare i soccorsi e l'esercito indiano è stato chiamato a costruire un ponte temporaneo.
Le autorità: "Stiamo cercando in tutti i modi di salvare i dispersi" -
"Stiamo cercando in tutti i modi di salvare la nostra gente", ha dichiarato il ministro della Sanità del Kerala, Veena George. In un post pubblicato su X, il primo ministro indiano Narendra Modi si è detto "addolorato per le frane in alcune zone di Wayana", un distretto collinare che fa parte della catena montuosa dei Ghati occidentali. "I miei pensieri sono rivolti a tutti coloro che hanno perso i loro cari e prego per i feriti", ha scritto Modi, annunciando un risarcimento di 2.388 dollari per le famiglie delle vittime. Il dipartimento meteorologico indiano ha messo in allerta il Kerala, sferzato da piogge incessanti. Le autorità hanno ordinato la chiusura delle scuole, si prevedono altre piogge nel corso della giornata.
Il precedente del 2018: le vittime furono quasi 500 -
Il Kerala è soggetto a forti piogge, inondazioni e frane. Quasi 500 persone sono state uccise nello Stato nel 2018 in una delle peggiori alluvioni. L'India è regolarmente colpita da gravi inondazioni durante la stagione dei monsoni, che va da giugno a settembre e porta con sé la maggior parte delle precipitazioni annuali dell'Asia meridionale. Gli scienziati ritengono che i monsoni stiano diventando più irregolari a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale.