Lettera alla presidente della Commissione europea

Meloni a von der Leyen: "Uso politico della Relazione su stato di diritto Ue"

"Dal governo nessuna ingerenza politica sulla governance della tv di Stato" scrive il premier che sottolinea: "Da noi l'impegno per la libera informazione dopo decenni lottizzazione"

© Ansa

Il contenuto della Relazione annuale sullo stato di diritto dell'Ue "per la prima volta è stato distorto a uso politico nel tentativo di attaccare il governo italiano". Lo ha scritto Giorgia Meloni in una lettera alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Qualcuno si è spinto perfino a sostenere che in Italia sarebbero a rischio lo stato di diritto e la libertà di informazione", ha aggiunto il premier. 

"Sulla libertà di stampa solo fake news" -

 Gli articoli di alcuni media sulla Relazione annuale sullo stato di diritto dell'Unione europea, riguardo l'Italia, scrive il premier, sono "attacchi maldestri e pretestuosi che possono avere presa solo nel desolante contesto di ricorrente utilizzo di fake news che sempre più inquina il dibattito in Europa. Dispiace che neppure la Relazione della Commissione sullo stato di diritto e in particolare sulla libertà di informazione sul servizio pubblico radiotelevisivo sia stata risparmiata dai professionisti della disinformazione e della mistificazione".

"Dal governo nessuna ingerenza sulla Rai" -

 Il presidente del Consiglio risponde anche alle accuse di ingerenze da parte del governo nella governance della tv di Stato: "L'attuale Governo e la maggioranza parlamentare che lo sostiene non si sono ancora avvalsi della normativa vigente per il rinnovo dei vertici aziendali. Gli attuali componenti del CdA della Rai sono stati nominati nella scorsa legislatura da una maggioranza di cui Fratelli d'Italia non era parte, non si comprende dunque come si possa imputare a questo Governo una presunta ingerenza politica nella governance della Rai". Inoltre, scrive Meloni, "Durante ogni passata competizione elettorale, tutti i governi in carica hanno potuto legittimamente continuare a informare i cittadini sulla loro attività, senza che l'informazione istituzionale rientrasse nel conteggio dei tempi della par condicio, così come previsto dalla legge vigente".

Infine, conclude Giorgia Meloni, "Da parte del Governo italiano confermo ogni sforzo per assicurare in Italia e in Europa il pieno rispetto dei valori fondanti alla base dell'Unione Europea e l'assiduo impegno a far progredire l'Italia nell'ambito della libera informazione, del contrasto alle fake news e del pluralismo del servizio pubblico radio televisivo dopo decenni di sfacciata lottizzazione politica".

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