INTERVISTA A TGCOM24

Tami Tsunami da OnlyFans all'hip hop: debutto con "Dura" in compagnia di Guè

E' uscito il primo singolo della famosa adult content creator 

di Luca Freddi

© Ufficio stampa

Tami Tsunami fa ufficialmente il suo debutto nel mondo della musica. La star di OnlyFans pubblica il singolo "Dura" in collaborazione con Guè, uno dei pesi massimi del rap in Italia. La famosa content creator ha raccontato a Tgcom24 la sua passione per la musica hip hop e r&b, come è nato il brano e l'incontro con il rapper. In attesa di vedere il video, in cui promette "scene molto audaci", Tami apre a un possibile futuro musicale dopo questo primo passo: "Potrebbe esserci anche altro".

Come ti sei affacciata sul mondo musicale?

Tutto è nato dalla mia passione per la musica hip hop e r&b, per lo più americana, fin da quando avevo 13 anni. Da lì parte il percorso che mi porta tra i 17 e i 19 anni a registrare qualche brano in studio. E' una cosa che poi ho dovuto accantonare per necessità, per buttarmi nel mondo del lavoro, per dare una mano in casa. Però la musica l'ho sempre portata avanti come passione, ascolto e interesse, anche se non ho continuato a scrivere e a registrare il studio.

Com'è nata la collaborazione con Guè?

Tutto nasce da un'intervista a Guè. Gli è stato chiesto qual è la tua creator preferita in questo momento e lui ha fatto il mio nome. Mi ha fatto enormemente piacere il fatto di sentirlo lui che esprimere un enorme rispetto nei miei confronti per il modo in cui faccio il mio lavoro e il modo in cui lo gestivo. E questo ci ha portato a scambiarci nei messaggi su Instagram rispetto reciproco. Da lì, poi, abbiamo chiacchierato. Io poi avevo comprato i biglietti per andare a sentire il Club Dogo al Forum per una delle date che hanno fatto. Una sera glielo faccio presente. Lui mi ha invitato nel backstage. Ci siamo conosciuti e ho conosciuto anche gli altri. Da lì si sono complimentati diverse volte per la musica che ho messo nelle mie storie, brani iconici anche vecchi. Mi fanno notare che ho un buon bagaglio culturale musicale nonostante il mio lavoro che faccio

Come hai lavorato al brano?

Da lì mi è venuta l'idea di scrivere "Dura", prodotto da Riccardo Sciré, che è un gran professionista. E in base a delle mie reference, crea tutto, compresa la base. A un certo punto mi sono detta: voglio sapere cosa ne pensa uno degli esponenti che ha fatto la storia della musica rap in Italia. Così ho inviato a Guè il brano. E lui ha risposto subito in maniera positiva, e mi ha detto che gli sarebbe andato bene collaborare se avessi voluto. E da lì poi è partito tutto il progetto.

Cosa ascolti e cosa ascoltavi da adolescente? Ascoltavi già i Club Dogo?

Partivo da musica hip hop e r'n'b per lo più americana. Però chiaramente, gli artisti italiani iconici, come Club Dogo e Marra, mi hanno sempre accompagnata.

Qual è il significato del titolo?

Il titolo del singolo è una parola in spagnolo, che, nello slang, sta significare, come per dire "che figa questa cosa",
o "particolare", o "sul pezzo". Tipo cool. E poi l'ho scelta per il fatto che la parola "dura", in italiano, dia questa sensazione di strong, potere, ed è sensuale.

Ti è piaciuto? E' un primo passo e ne farai degli altri? Pensi già avanti?

Sì, è una cosa che mi è piaciuta tantissimo, e sì, perché no, mi piacerebbe rifare. Ho avuto un paio di feedback, molto positivi, di addetti ai lavori, ed è stato molto positivo. Questa cosa mi ha sorpreso, e mi ha spinto a dire: potrebbe esserci anche altro.

Farai qualche tipo di promozione dal vivo?

E' in cantiere la creazione di alcune tappe. E mi piacerebbe vedere un po' qual sia la reazione delle persone dal vivo e anche vedere un po' quello che succede.

Il 2 agosto esce il videoclip del brano. Come sarà?   

Il videoclip è diretto da Mark Lucas, che è il registra che utilizza spesso Guè. Quindi è un prodotto di altissima qualità. Deriva anche da Borotalco Tv. Abbiamo inserito degli elementi interessanti. Mark ha creato qualcosa di veramente stupendo, c'è anche una coreografia con i ballerini. Non vedo l'ora di mostrare anche quello. Le scene sono molto audaci, utilizzo molto il mio corpo, che ho inserito proprio nella mia forma di espressione artistica. E tutto un po' fuori dalle righe, e non è molto italiano, è molto più americano, sia per le riprese che per la scelta del mood.