Aerolinee, scali, ospedali, banche, emittenti tv e tribunali di diversi Paesi paralizzati da un blocco informatico senza precedenti. Il tutto causato da un aggiornamento di Crowdstrike, un software di sicurezza informatica che ha mandato in tilt una quantità di pc. In tutti i Paesi, milioni di computer e di schermi negli scali hanno mostrato uno sfondo blu noto come Blue screen of death (Schermata blu della morte). Secondo quanto riporta la Bbc, in tutto il mondo sono stati cancellati 6.855 voli. Si tratta del 6,2% di tutti i voli programmati.
Il Crowdstrike, sebbene in misura minore, continua a sortire effetti in tutto il pianeta. Le interruzioni dei voli continuano anche oggi: "stando alla società di dati sulle compagnie aeree Cirium, alle 10 erano 1.639 i voli cancellati in tutto il mondo", continua la Bbc. Tra i Paesi meno danneggiati dal tilt informatico c'è stata la Cina perché il Paese non dipende da Microsoft come il resto del mondo.
Nella serata del disastro informatico, il nostro direttore generale dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, ha spiegato che sarebbero servite ancora 24 ore per tornare alla normalità dopo i disservizi causati in tutto il mondo dal problema all'aggiornamento del software di sicurezza Crowdstrike. "Si sta piano piano tornando alla normalità in vari settori - ha detto -, quello della Borsa e quello del traffico aereo stanno ancora accusando dei disagi ma c'è un ritorno graduale alla normalità. Io mi atterrei a questa prudenziale previsione". In Italia, su 3.999 voli ne sono saltati un'ottantina.
A livello globale, tra le ricadute principali del disastro c'è la fatica per le aerolinee, ancora in queste ore, di trovare dei posti in cui sistemare i passeggeri ai quali sono saltati i propri voli. Il blocco dei computer è caduto proprio in un venerdì di pieno luglio, con tante persone in viaggio per le vacanze estive e per il weekend: circa 110 mila i voli commerciali che erano previsti a livello mondiale. Gli aerei sono quasi del tutto pieni e chi non parte ha poche possibilità di sistemarsi in un altro volo. Alcune compagnie hanno dunque aggiunto delle partenze e la maggior parte dei viaggiatori è stata spostata in altri velivoli entro il giorno successivo rispetto al proprio aereo.
Un'altra questione che avrà ricadute anche sui prossimi giorni è quella dei risarcimenti per il viaggio e i rimborsi per le conseguenti spese aggiuntive in hotel, viveri e trasporti. In Europa il problema generato da cause di forza maggiore in teoria non comporterebbe responsabilità delle compagnie aeree. Diversamente negli Stati Uniti il Dipartimento dei Trasporti ha già fatto sapere alle aziende dei vettori che il guasto del software è da considerarsi all’interno del perimetro di loro competenza e quindi dovranno pagare alberghi e pasti ai viaggiatori che hanno avuto i propri voli cancellati. Questo potrebbe spingere anche in Europa le associazioni che rappresentano i consumatori a chiedere un riconoscimento economico.