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Essere spiati mentre si è in affitto: l'inchiesta de "Le Iene"

Nel corso della passata stagione tv, il programma di Italia 1 aveva raccolto la testimonianza di una ragazza ripresa a sua insaputa

© Da video

Durante la passata stagione televisiva, una delle inchieste de "Le Iene" che ha fatto più discutere è stata sicuramente quella dell'inquilina ripresa a sua insaputa dal suo proprietario di casa. Al programma di Italia 1, Roberta ha raccontato la sua storia: vivere in affitto avendo, a propria insaputa, una telecamera nascosta puntata 24 ore su 24 sul proprio letto. Un perverso "Grande Fratello" di cui non era a conoscenza. La studentessa di biologia condivideva un appartamento con altre quattro ragazze fino alla triste scoperta: "Eravamo cinque donne in cinque stanze da letto, con letti matrimoniali, due bagni e una cucina", aveva spiegato la ventunenne. Nel ricostruire la vicenda al programma di Italia 1, la giovane ha proseguito soffermandosi sulla descrizione del proprietario di casa, definito inizialmente "straordinario" nei modi e a volte fin troppo disponibile. Tuttavia, l'uomo non aveva mai dato segnali particolari, almeno fino a un certo punto. "Il primo atteggiamento che non mi è piaciuto è stato quando rientrai a casa alle 11 del mattino e lo trovai con degli elettricisti - ha raccontato la ragazza -, con tutte le stanze aperte anche se erano state chiuse a chiave. Mi disse che c'erano stati dei guasti alla linea elettrica".

I giorni passano e quando rientra dalle vacanze, Roberta si accorge di nuove plafoniere nella sua stanza. La ragazza a "Le Iene" spiega di aver notato "un buchino che puntava esattamente sul letto". "Inizialmente non ci facciamo caso - dice ancora -, poi il mio ragazzo nota una luce blu: smonta la plafoniera e lì dentro trova tutto il circuito (della telecamera)". La trasmissione di Italia fu anche in grado di mostrare il momento in cui il proprietario dell'appartamento era intento a fare delle prove per attivare il sensore della microcamera, in modo da accendersi al rilevamento di un movimento per poi monitorare l'inquadratura sul cellulare in tempo reale".

La scoperta fu una doccia fredda per la ragazza. "La mia prima reazione fu quella di mettermi a gridare", dice parlando della paura di essere spiata. All'arrivo dei carabinieri, però, si scopre che le telecamere sono state predisposte anche nelle altre quattro stanze, "tutte puntate in direzione del letto".

"La mia fortuna nella sfortuna è stata che abbia deciso io la disposizione del mio letto, perché era lui a dirci come posizionarli affinché non entrassero i morti, gli spiriti", racconta ancora la studentessa, che dopo la triste scoperta decide di lasciare l'appartamento insieme alle altre inquiline. Stando al servizio de "Le Iene", però, la perquisizione della casa del proprietario da parte dei Carabinieri non avviene subito dopo la denuncia. "Lui avendo visto che noi avevamo scoperto tutto, sicuramente si sarà sbarazzato del materiale", aggiunge Roberta, augurandosi che quanto ripreso non sia stato poi diffuso online.