Tori Towey è tornata in Irlanda. L'hostess di 28 anni era stata incriminata negli Emirati Arabi Uniti per tentato suicidio e consumo di alcolici. Per questo le era stato bloccato il passaporto. La sua condizione era stata denunciata qualche giorno prima da parlamentari irlandesi e attivisti. Nelle ore successive al clamore mediatico e grazie all’intervento diplomatico del governo irlandese, la polizia degli Emirati ha ritirato le accuse contro di lei e lo Stato ha rimosso il divieto di viaggiare.
"Sono solo felice e grata di essere tornata", ha risposto la 28enne ai giornalisti al suo arrivo all’aeroporto di Dublino. La donna ha espresso la sua gratitudine verso tutti coloro che si sono impegnati per la sua causa permettendole di rientrare, inclusi ambasciata irlandese e media: "Senza di voi, ragazzi, non sarei già qui".
Towey viveva a Dubai da circa un anno e lavorava come hostess per la compagnia aerea Emirates Airlines. Secondo quanto denunciato da Detained in Dubai, l’associazione che le ha fornito assistenza legale, Towey era stata ripetutamente picchiata e minacciata di morte dal marito. Il divieto di lasciare il Paese era scattato proprio a causa di una denuncia del partner contro di lei, successivamente ritirata. Secondo l'associazione sarebbe piuttosto comune negli Emirati che i mariti violenti denuncino le mogli per evitare preventivamente di essere accusati a loro volta.
Una sera la coppia ha litigato per l'ennesima volta dopo che entrambi avevano bevuto una grande quantità di alcol. Dopo un ulteriore pestaggio da parte del marito, Towey aveva effettivamente cercato di suicidarsi: era stata soccorsa e portata in una stazione della polizia. Da qui l'accusa di tentato suicidio e abuso di alcolici.
Cercare di togliersi la vita e consumare alcolici sono infatti illegali negli Emirati Arabi Uniti. Dal 2020, per il tentato suicidio, il giudice può decidere di mandare il colpevole in una struttura riabilitativa anziché in carcere. Il consumo di alcolici invece è legale solo in locali che possiedono la licenza obbligatoria. Berli in altri luoghi può portare a una condanna detentiva: fino a sei mesi di carcere, oltre a una multa che può superare i 25mila euro.