Trieste, rivolta in carcere per il caldo e il sovraffollamento | Arredi e lenzuola dati alle fiamme
Diverse persone sono state portate via in ambulanza. Dopo ore di tensione, la protesta è rientrata
Rivolta di alcuni dei detenuti del carcere Ernesto Mari di Trieste per le difficili condizioni nel penitenziario a causa del caldo e del sovraffollamento. Un gruppo di detenuti si sarebbe asserragliato, e le forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa avrebbero lanciato gas lacrimogeni. Sembra che ci siano stati scontri. Diverse persone, probabilmente tutti detenuti, sono state portate via in ambulanza. Arredi e lenzuola sono stati dati alle fiamme. Alla rivolta avrebbero parteciperebbe un centinaio dei 260 detenuti rinchiusi all'Ernesto Mari, numero ben più alto dei 150 che dovrebbe ospitare. Dopo ore di tensione, la protesta è rientrata.
Dopo un tentativo di mediazione tra agenti in strada e detenuti, anche il responsabile carcere della Camera penale Enrico Miscia e la garante per i detenuti Elisabetta Burla hanno provato ad avviare un negoziato ma anche questo tentativo è fallito. In serata i detenuti dalle finestre attraverso le sbarre hanno urlato più volte di essere costretti a dormire a terra, su materassi con cimici. Più volte è stata segnalata negli ultimi mesi la situazione difficile all'interno del carcere. Sono state portate al Pronto soccorso 4 persone con malori, una con un'intossicazione dovuta alle esalazioni di fumo e due detenuti cardiopatici, trasferiti all'esterno del carcere per sicurezza.
Sindacato Spp: "Ancora una rivolta in un carcere, governo trovi soluzioni" "Ennesima rivolta, questa volta nel carcere di Trieste. Alla base sembrano esserci le cattive condizioni detentive". A comunicarlo è Aldo Di Giacomo segretaria generale Spp, sindacato autonomo della polizia penitenziaria. "Una rivolta al giorno nel più assoluto abbandono da parte dello Stato. Detenuti e poliziotti accomunati dalla stessa sorte. Non è più possibile continuare in questo modo - conclude - il ministro e governo si prendano le responsabilità di trovare soluzioni".
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