L'Ue sta pensando di sfilare all'Ungheria il Consiglio informale Esteri-Difesa previsto a fine agosto a Budapest come rappresaglia contro le missioni all'estero del premier magiaro. Lo riferiscono alcune fonti diplomatiche ed europee. Per ora si tratta solo di un'ipotesi, ma diversi Stati membri sarebbero stati già sondati e si riscontrerebbe un sostanziale consenso. L'idea è quella di trasformare l'informale in un Consiglio formale, che per prassi si tiene a Bruxelles. Inoltre verrebbe invitato anche il ministro ucraino Dmytro Kuleba.
Dopo l'incontro con Putin (nel quale il leader del Cremlino lo ha accolto come "rappresentante dell'Ue") e dopo le aspre polemiche che ne sono seguite, con 20 Paesi europei schierati contro di lui, Orban ha raddoppiato. Ed è volato a Mar-a-Lago per incontrare Donald Trump nella sua residenza privata in Florida. E intanto Bruxelles cerca di capire che cosa fare per mettere un freno al presidente ungherese, dato che a quanto parla la nota consegnata al rappresentante permanente ungherese nel corso del direttorio dell'Ue non è servito a molto.
E il modo dell'Ue per farsi sentire potrebbe passare per la decisione di privare l'Ungheria dell'informale Difesa (Gymnich) previsto a fine agosto trasformandolo in un Consiglio Affari Esteri a tutti gli effetti, che quindi ha sede a Bruxelles. Per il momento si tratta solo di un'ipotesi, che però sta acquistando consensi. E una fonte europea sottolinea che "c'è la necessità di dare un segnale".
Perché la questione è chiara: è lecito che Orban si comporti come si sta comportando proprio quando detiene il semestre di presidenza dell'Ue? Mercoledì il servizio giuridico del Consiglio ha presentato un'argomentazione "chiara e forte" sul fatto che tutti gli Stati membri sono "vincolati dal principio della cooperazione sincera" e che la presidenza di turno ha solo "un ruolo limitato nella rappresentanza esterna dell'Ue". E secondo il Financial Times, gli esperti del Consiglio si sarebbero spinti a definire la condotta di Orban come "una violazione" dei trattati (anche se questa sembra essere più che altro l'interpretazione di alcuni Stati membri).
Tajani: "Non decidiamo noi cosa può fare il premier ungherese" -
Il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da parte sua getta acqua sul fuoco. "Viktor Orban è il premier dell'Ungheria e fa ciò che ritiene più opportuno, non è che decidiamo noi quello che deve fare", commenta. Sottolineando però che "certo non va da Trump in rappresentanza dell'Unione Europea. E io continuo a dire che noi non dobbiamo interferire nella campagna elettorale americana".
Gli animi, però, in Europa si stanno scaldando. "Non ho mai assistito a una tale animosità", ha assicurato un alto diplomatico di lungo corso riferendosi all'atmosfera che si respirava al Coreper quando l'Ungheria è stata messa alla sbarra. A margine del vertice della Nato gruppi informali di leader europei avrebbero discusso altre idee, tra cui quella di una lettera congiunta a Orban in cui si esprimerebbe chiaramente la loro indignazione e si chiederebbe a di cessare le "escursioni non autorizzate" in politica estera.
Intanto l'ipotesi di accorciare la presidenza magiara per darla alla Polonia - caldeggiata ancora oggi da Renew - viene invece definita ormai "irrealizzabile", anche perché la Corte di Giustizia dell'Ue probabilmente darebbe parere contrario. Il Gymnich invece avviene per tradizione nel Paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue ma l'egida resta nelle mani dell'alto rappresentante (ovvero Josep Borrell), che dunque può decidere l'agenda. E si sta pensando anche di invitare il ministro ucraino Dmytro Kuleba.
Gli attriti con la Nato -
Orban ha peraltro usato il summit della Nato per riaffermare la sua narrazione, e cioè che "l'Alleanza Atlantica fu creata 75 anni fa come progetto di pace: a nome dell'Ungheria sosterrò che dovremmo preservare la Nato così come è stata concepita, un'alleanza di difesa". E ha ribadito che Budapest non parteciperà a nessuna iniziativa a favore dell'Ucraina.
Alla vigilia del vertice, dopo le sue visite a Mosca e Pechino, il premier magiaro aveva poi elogiato Trump - in un'intervista rilasciata alla Bild - evidenziando come ci siano "altissime probabilità" che Biden non venga rieletto. "Credo - ha dichiarato senza mezzi termini - che sarà un bene per la politica mondiale. Trump è un uomo di pace. Durante il suo mandato di quattro anni non ha iniziato una sola guerra e ha fatto molto per creare la pace in vecchi conflitti in aree del mondo molto complicate", ha aggiunto. Una presa di posizione che, in questo momento, sa di provocazione nei confronti di diversi leader Ue.