L'intesa

Difesa, l'Italia firma un accordo con Francia-Germania-Polonia sui missili cruise

A margine del vertice Nato a Washington, il ministro Guido Crosetto ha siglato un'intesa per la produzione armi con un raggio di oltre 500 chilometri per potenziare gli arsenali europei e rafforzare la loro capacità di deterrenza

© Ansa| Guido Crosetto, ministro della Difesa

A margine del vertice Nato a Washington, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha firmato con gli omologhi di Francia, Germania e Polonia la lettera di intenti sul cosiddetto Elsa (European Long-Range Strike Approach). Si tratta di un accordo per la produzione di missili cruise con un raggio di oltre 500 chilometri per potenziare gli arsenali europei e rafforzare la loro capacità di deterrenza: "Misure estremamente necessarie per scoraggiare e difendere il nostro continente", ha sottolineato il consigliere per la sicurezza nazionale francese Emmanuel Bonne.

Il progetto - Tale progetto si pone in continuità con le indicazioni fornite dalla Nato sulla necessità per gli stati europei di integrare la produzione di armi a lungo raggio. La lettera di intenti aprirà la strada a una cooperazione a lungo termine ha l’obiettivo di migliorare le capacità militari rafforzando al contempo la difesa e la base industriale europea.

Il ruolo chiave della Francia - A spingere per la realizzazione del piano Elsa è stata la Francia che ha proposto l’iniziativa. In un discorso alla Sorbona il 25 aprile il Presidente Macron aveva invitato gli alleati europei a potenziare la loro capacità negli attacchi a lungo raggio sottolineando la necessità di raggiungere gli obiettivi della Bussola Strategica della Nato Il discorso di Macron si inserisce nel più ampio progetto del presidente francese di costruire una nuova architettura di sicurezza europea.
Dall'invasione dell'Ucraina, Macron ha insistito sul fatto che solo una difesa europea credibile può consentire in futuro "relazioni di vicinato" con la Russia.

Le carenze dell'Europa - La guerra in Ucraina ha evidenziato come le armi d'attacco a lungo raggio siano una componente fondamentale negli attuali sistemi difensivi. Si tratta di sistemi missilistici con una gittata superiore ai 1000 km. Questi consentono una maggiore profondità negli obiettivi da colpire contribuendo a plasmare le condizioni della vittoria. La necessità di aumentare le riserve di armi a lungo raggio è stata rilevata dalla Nato che ha fatto notare agli alleati europei la mancanza di un quantitativo sufficiente di tali dispositivi. L’Europa non se la cava meglio con le capacità missilistiche a corto raggio, anch’esse limitate. Secondo una stima l’Europa dispone di sistemi sufficienti a combattere solamente una guerra locale.