ANTICICLONE AFRICANO

Arriva il gran caldo: bollino arancione in 13 città, afa per 10 giorni

Giovedì sette città passeranno al bollino rosso, tra queste anche Roma e Trieste

In Italia arriva il gran caldo. Un anticiclone africano porta sull'Italia temperature roventi, notti tropicali e tanta umidità. E si prevede che sarà così per almeno i prossimi dieci giorni. Mercoledì bollino arancione per ondate di calore in tredici città, giovedì sette passeranno in rosso, tra cui Roma e Trieste. Allarme mucillagine in Adriatico. Punte di caldo fino a 47 gradi in Marocco. 

Le tredici città che in giornata dovranno affrontare una situazione da bollino arancione sono Campobasso, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma, Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Pescara e Viterbo. Di queste Campobasso, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Trieste giovedì passeranno al bollino rosso, ovvero il massimo livello di rischio caldo per tutta la popolazione, non solo quindi per i fragili. 

Il caldo maggiore si registrerà in Sardegna e in Sicilia con picchi di 42-43 gradi, fino a 38-39 gradi anche sul sud peninsulare e parte del centro. Situazione analoga al nord dove Bologna e Ferrara saranno le città più roventi con temperature intorno ai 36-37 gradi. Un po' meglio andrà a Milano, dove la colonnina di mercurio potrebbe salire fino a 33 gradi, ma qui sarà il tasso di umidità alle stelle a rendere problematica la situazione. 

Ma le alte temperature non sono un problema solo dell'Italia. "Il mondo - scrive l'Onu su X commentando gli ultimi dati diffusi dal programma europeo per il clima Copernicus - ha avuto il giugno più caldo mai documentato e il 13esimo mese consecutivo in cui è stato stabilito un record di temperatura. Abbiamo bisogno di un'azione sul clima più ambiziosa".

Allarme mucillagine nell'Adriatico -

 Afa e caldo influiscono anche sulla salute dei nostri mari. E' allarme mucillagine in tutto l'Adriatico. Dopo la prima allerta lanciata al Nord, ora il fenomeno si è allargato a tutte le coste, con pesanti danni alla pesca. Lo fa sapere Confcooperative Fedagripesca, che chiede una task force per tenere sotto controllo la prolificazione di alghe, ma anche misure sociali per i lavoratori del settore. Da vagliare, secondo l'associazione, anche l'ipotesi di un fermo pesca volontario in base alla situazione delle singole marinerie.