Lo studio tedesco

Antartide, la calotta si formò in due fasi distinte: come avverrà il suo scioglimento?

Secondo i ricercatori, prima iniziarono a prendere forma i ghiacci a oriente a partire da 34 milioni di anni fa e non prima di 7 milioni di anni dopo, anche quelli a occidente comprendendo l'intero continente

© -afp

I ghiacci dell'Antartide non sono tutti uguali: l'attuale vasta calotta si formò a partire da 34 milioni di anni fa in due fasi separate da 7 milioni di anni, prima a oriente e poi tutto il resto. Anche lo scioglimento in atto potrebbe seguire lo stesso schema. A suggerirlo è lo studio pubblicato dalla rivista Science e guidato dall'Istituto Alfred Wegener in Germania, che ha ricostruito la nascita in più fasi della grande calotta glaciale presente ancora oggi.

Raccogliendo carote dei sedimenti ghiacciati sotto il fondale marino di vari siti dell'Antartide e raccogliendo molti degli studi realizzati in questi anni il gruppo di ricerca che coinvolgeva numerosi istituti internazionali è riuscito a fare la più dettagliata mappa del passato della calotta antartica.

Le due fasi di formazione dei ghiacci -

 Dai dati è emerso che i ghiacci, ancora oggi visibili, si sarebbero formati in due fasi ben distinte, la prima nella regione orientale a partire da 34 milioni di anni fa e solo successivamente, non prima di 7 milioni di anni dopo, la calotta si sarebbe estesa anche verso occidente comprendendo l'intero continente. A determinare queste variazioni potrebbe essere in particolare la differenza geografia delle regioni e la presenza di montagne più alte a oriente mentre a occidente era ancora presente una vasta foresta di alberi. 

Anche lo scioglimento avverrà in due fasi? -

 Quali che siano le cause di queste differenze i ricercatori sottolineano come questa stessa dinamica sembra si stia ripercorrendo ora ma in senso inverso: i dati attuali indicano infatti un rapido scioglimento della zona occidentale mentre quelle orientali sembrano poco sensibili al riscaldamento del pianeta. Un fatto che può fornire importanti indicazioni per modelli climatici che possono aiutare a prevedere con maggior precisione il futuro.  

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