UNO STUDIO AMERICANO

Mit: col limite dei 30 km orari le città saranno più inquinate

Secondo lo studio, con l'applicazione del limite a Milano le emissioni di CO2 aumenterebbero dell'1,5%, quelle di PM (particolarmente nocive) del 2,7%

© Ansa

La riduzione del limite di velocità a 30 chilometri orari provoca non solo un lieve aumento dei tempi di percorrenza, ma ha anche delle emissioni inquinanti. In particolare di monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx) e particolato atmosferico (PM), e soprattutto nelle ore più trafficate del giorno. È quanto rileva uno studio del Mit Senseable City Lab, focalizzato sulla città di Milano. Secondo gli scienziati americani, i motori termici sono progettati per avere la migliore efficienza di consumo intorno ai 70-80 km/h. In caso di applicazione del limite dei 30 km/h nell'intero territorio del Comune di Milano, le emissioni di CO2 aumenterebbero dell'1,5%, mentre quelle di PM, particolarmente nocivi per la salute umana, del 2,7%.

Lo studio del Mit Senseable City Lab è stato presentato in occasione del terzo forum di The urban mobility council, il think tank della mobilità promosso dal Gruppo Unipol. "I risultati presentati sono i primi di una ricerca che estenderà il suo raggio d'azione per aiutare sempre di più le amministrazioni a prendere decisioni migliori per la gestione della mobilità urbana", ha dichiarato Carlo Ratti, direttore del Mit Senseable City Lab. "Grazie ai dati che ci forniscono i sistemi di trasporto, tra cui le applicazioni telematiche di Unipol, - ha aggiunto - capiremo come e fino a che punto la riduzione dei limiti di velocità nelle nostre città potrà accelerare il progresso verso città più sane, sicure e vivibili".

Nello specifico, lo studio condotto a Milano ha mostrato che la riduzione del limite di velocità nei vari scenari causa un lieve aumento dei tempi medi di percorrenzada 2 secondi in più, nei casi in cui il limite venisse applicato in tutte le strade della zona più centrale di Milano, al massimo di 89 secondi in più se la riduzione della velocità riguardasse tutte le strade non primarie sull'intero territorio cittadino. Tuttavia, l'impatto varia significativamente a seconda della zona e del tipo di strada, con allungamento dei tempi più marcato durante le ore di punta.

"Ridurre la velocità in zone limitate e pericolose delle città serve - ha commentato a proposito dello studio il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini - . Estendere il limite di massimo 30 chilometri all'ora ovunque produce solo più code e inquinamento, e i dati scientifici esterni pubblicati ci danno finalmente ragione".

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