Esulta la sinistra italiana, Centrodestra spiazzato

Elezioni Francia, Elly Schlein (Pd): risultato straordinario, destra si può battere

E mentre la sinistra italiana esulta, il centrodestra mostra cautela rispetto alle proiezioni che arrivano da Oltralpe

© Ansa

"Risultato straordinario per la sinistra unita e una bella risposta di partecipazione. La destra si può battere." Commenta così la segretaria del Partito democratico Elly Schlein le prime notizie che arrivano dal secondo turno delle elezioni in Francia. E mentre la sinistra italiana esulta, il centrodestra mostra cautela rispetto ai dati da Oltralpe.

Esulta la sinistra italiana. E' gelo, vestito di cautela, a destra. Il voto francese coglie di sorpresa la politica italiana che si trova a commentare a braccio risultati che fin dai primi exit poll diffusi dai media belgi - tradizione dispettosa tra vicini di casa - consegnavano sì un'incertezza per la mancanza di una maggioranza assoluta, ma che in alcun modo avrebbero consegnato la palma dei vincitori a Melenchon e Macron.

Tra resistenza e desistenza: gioca con le parole la sinistra italiana. "Risultato straordinario per la sinistra unita e una bella risposta di partecipazione. La destra si può battere", ha affermato, dunque, la segretaria del Pd Elly Schlein. "La straordinaria affluenza alle urne e un'alleanza compatta di tutte le forze antilepeniste ha permesso di tenere lontana dal governo francese l'estrema destra: questa è una vittoria. Auguriamo alla Francia di costruire su questa vittoria e di lavorare per formare un Governo stabile che dia equilibrio all'interno del Paese e sia riferimento in Europa e in politica estera", le fa eco la deputata del Pd Debora Serracchiani. "La Francia ha scelto. Oggi è un bel giorno per l'Europa libera, democratica e antifascista", sono le parole su X di Antonio Misiani, responsabile Economia del Partito democratico. "Grazie ai francesi fermati i fascisti. La parola socialismo provoca le convulsioni solo in Italia. Eppure è la via", scrive sui social il deputato Pd ed ex ministro del Lavoro Andrea Orlando.

"La grande partecipazione del popolo francese premia la proposta popolare e progressista di chi non ha mai avuto dubbi sulla pace, sulla difesa dei diritti sociali e sulla tutela dei più fragili", scandisce Giuseppe Conte, leggendo "un segnale di spinta democratica che oggi parla all'Europa intera". "Il Nuovo Fronte Popolare vince e salva la Repubblica dall'assalto dell'estrema destra", si aggiunge Nicola Fratoianni, che nel voto d'Oltralpe vede chiara "una indicazione di speranza" per il nostro Paese.

"La scelta coraggiosa di Macron ha consentito ai francesi di ridimensionare subito e pesantemente nelle urne le velleità sovraniste, antieuropee e filoputiniane della destra lepenista. Nonostante le critiche, il presidente francese ha dimostrato di avere fatto la cosa giusta, evitando il racconto vittimista della destra cui viene impedito di governare nonostante il consenso degli elettori. Una ottima notizia per l'Europa tutta. Il Nuovo fronte popolare è il primo per seggi, compresi quelli di una sinistra populista e demagogica, ma il nuovo governo dovrà essere di coalizione e ancora schierato per una Ue forte e risoluta nel sostegno all'Ucraina. Intanto oggi c'è da salutare con grande soddisfazione l'esito per molti inatteso delle urne francesi. Un segnale positivo anche per tutti gli europeisti liberali e riformatori". Lo dichiara il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova. "I risultati francesi sono una buona notizia. La minaccia Le Pen e il suo pericoloso disegno incostituzionale sono stati fermati. La destra sovranista, xenofoba, antieuropea e illiberale si può battere con la democrazia, unendo le energie liberali e progressiste. Perché prima delle tante e profonde differenze viene la tenuta della democrazia e dello Stato di Diritto. Facile? No, affatto. Ma necessario". Lo scrive su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

"Ottimo aver chiuso la strada alla Le Pen. Bene la tenuta di Macron. Ma formare un governo e governare non sarà facile", afferma su X Carlo Calenda, leader di Azione, commenta le elezioni francesi. "Anche in Francia il centro riformista si dimostra vivo e decisivo: la mossa di Macron si è rivelata vincente per impedire agli estremisti di Bardella e Le Pen di ottenere la maggioranza assoluta. E pensare che c'è chi lo dava per morto. La Francia è una grande e compiuta democrazia", dice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. "Ha vinto la paura. La scommessa di Macron si è rivelata vincente", dice in maniera più pragmatica Filippo Sensi, che esalta "il cordone sanitario nei confronti della peggiore destra europea" e poi, caustico, il senatore dem commenta: "A Palazzo Chigi qualcuno sta brindando". Con un riferimento poco velato agli attriti tra gli alleati di governo in chiave sia interna che europea.

"E te credo", sta al gioco Claudio Borghi, che risponde a Sensi con un emoticon sorridente. Il leghista è a lungo l'unico nel centrodestra a intervenire a caldo sul voto francese definendolo un "capolavoro al contrario di Macron", che lascia la Francia "a un ammucchione dominato dalla sinistra". Viatico per una cavalcata vittoriosa di Le Pen alle prossime presidenziali, prevede. Per l'immediato, però, "attendiamo a braccia aperte Rn tra i Patrioti" per costruire "finalmente la vera alternativa a questa Ue marcia". Ma se Borghi appare particolarmente loquace, nel centrodestra è più difficile registrare commenti a caldo forse nell'attesa di avere un quadro più chiaro. A rompere gli indugi ci pensa il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che dà una lettura di maggioranza al voto francese. "L'alta partecipazione è un fatto molto positivo", osserva commentando il record di affluenza scioccante se confrontato con quello (negativo) registrato in Italia poco meno di un mese fa. "Ma la debolezza delle proposte politiche e le alleanze costruite non su un progetto politico, ma sul principio 'tutti contro uno' - avverte - porta all'ingovernabilità ed ora anche la Francia la sperimenterà". "Pare quindi che l'austerité la farà la gauche", socializza il suo pensiero il deputato della Lega Alberto Bagnai, che - ironizzando - nel voto non vede "uno scenario pessimo: la Francia è in ritardo su di noi di tredici anni, e recupererà. Quando avrà recuperato, si sbarazzerà del macellaio dal grembiule rosso", aggiungendo un'equazione politica italo-francese: "Hollande: Francia, Napolitano: Italia".

"Bisognerà vedere i dati definitivi per capire poi quale governo ci potrà essere in Francia. Evidentemente però il centrodestra per vincere deve avere una guida moderata, come sostiene Forza Italia che fa parte del Partito popolare europeo. Speriamo in una vera rifondazione dei gollisti in Francia", dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri. "La sinistra vince se non c'è un centrodestra con un centro forte", avverte invece in chiave tutta italiana il capogruppo di Fi alla Camera Paolo Barelli. "Il risultato delle elezioni in Francia pare consegnare il Paese a una fase di profonda incertezza interna. E fornisce una fotografia molto chiara: la sinistra prevale se non esiste un centrodestra. Rassemblement National, nonostante i cambiamenti compiuti sul piano della proposta politica, non ha completato il percorso per esprimere una rappresentanza trasversale. La lezione francese, dunque, spiega che una forza moderata e liberale è sempre decisiva e fondamentale per impedire la vittoria alle elezioni di una sinistra solcata da enormi divisioni interne ma capace di ritrovarsi coesa nella contrapposizione". Lo dichiara la deputata Deborah Bergamini, responsabile Esteri e vicesegretaria nazionale di Forza Italia. 
 

"La morale francese? Le ammucchiate sono una vittoria di Pirro. Possono far vincere ma non governare". Lo afferma sui social il ministro del Turismo Daniela Santanchè, di FdI, commentando le elezioni legislative in Francia. "Il primo dato che emerge è la grande instabilità politica determinata da questo voto, alla faccia di chi esulta per aver 'salvato la repubblica'. Il secondo è legato alle evidenti carenze di un sistema elettorale che favorisce desistenze e alleanze innaturali che ingannano gli elettori. Un minuto dopo aver ottenuto di fermare il 'mostro', le coalizioni presentate agli elettori puntualmente si smontano, a partire proprio da quel Fronte Popolare preso a modello in queste settimane dalla sinistra italiana". Lo dice il capo delegazione di Fdi al Parlamento Ue, Carlo Fidanza. "Dalle prime dichiarazioni dei protagonisti, infatti, sembra che chi ha votato l'estrema sinistra per mandare a casa Macron vedrà utilizzato il proprio voto per costruire un governo neo-macroniano in salsa tecnocratica - aggiunge -. Quanto al 'blocco nazionale' delle destre, rimane un risultato storico ma certamente dovrà essere aperta una riflessione su come superare definitivamente le divisioni nel campo alternativo alla sinistra per creare una proposta di governo vincente anche in un sistema a doppio turno".

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