Nuovo blitz della Lega sui vaccini: con un emendamento, sottoscritto da Claudio Borghi e proposto al decreto liste d'attesa al vaglio del Senato, si chiede di cancellare l'obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni e i minori stranieri non accompagnati. In particolare, che i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella non siano più obbligatori, ma solo "raccomandati", a differenza di quanto prevede oggi la legge del 2017. Altra richiesta è consentire che i bambini che non sono stati vaccinati per quelle malattie possano essere iscritti alle scuole per l'infanzia, comprese quelle private non paritarie. Le l'ex ministro e madre della legge del 2017, Beatrice Lorenzin: "Togliere l'obbligo dei vaccini ora è una vera e propria follia".
Borghi: "Obbligo non funziona" -
"Siamo l'unico Paese in Europa, forse con la Francia, ad avere 12 vaccinazioni obbligatorie per i bambini. La legge Lorenzin era una sperimentazione e non mi sembra che i risultati ci siano, la pertosse, ad esempio, ricomincia. Non sono io ma è la letteratura scientifica che dice che l'obbligo è un sistema per creare rifiuto non per aumentare la copertura. Sarebbe il caso di prendere atto che le cose non funzionano e dire che non si scherza con il costringere la gente, soprattutto i bambini, a fare trattamenti sanitari per legge, condizionando l'accesso a scuola. Non convinci chi è contrario, con l'obbligo chiedi solo rabbia, rifiuto, violenza e discriminazione", spiega il senatore della Lega Claudio Borghi.
Lorenzin: "Togliere obbligo vaccini ora vera e propria follia" -
"Purtroppo proposte del genere non hanno nulla di scientifico. Lisciano solo il pelo ai No Vax e minano la fiducia tra il cittadino e il medico. E questo è il problema". Lo dice l'ex ministro e madre della legge del 2017, Beatrice Lorenzin commentando l'emendamento. La deputata Dem sottolinea che "gli epidemiologi, chi lavora sul campo, dicono che non è questo il momento di ritornare al passato". "L'obbligo vaccinale ha funzionato e sta funzionando", ha aggiunto ricordando che la norma fu voluta "come strumento
forte per il raggiungimento rapido dell'obiettivo di una copertura vaccinale del 95%".
Cosa prevede l'emendamento -
Il testo apre alla possibilità che, oltre al medico di base e al pediatra (citati nell'attuale legge), "un medico specialista possa attestare che c'è un "accertato pericolo per la salute" che possa giustificare la mancata vaccinazione o il suo rinvio, rispetto a vaccini come quello antiaemophilus influenzae tipo b, contro il tetano, l'epatite B o antipertosse.
Infine, rispetto all'iscrizione alle scuole dell'infanzia di bambini non vaccinati, l'emendamento di Borghi di fatto propone di bypassare l'attuale obbligo richiesto alle famiglie (e definito per legge "requisito di accesso a scuola") di presentare la documentazione vaccinale, pena la non iscrizione dei figli, tranne esenzioni accertate e altri casi particolari.
Zampa (Pd): "Provocazione grave e pericolosa" -
"La cancellazione dell'obbligatorietà della vaccinazione e della trascrizione nel fascicolo sanitario è una provocazione pericolosa e grave. Non è una novità nelle brillanti iniziative politiche del leghista Borghi al quale mi pare sia stata data una risposta dai suoi stessi elettori quando in occasione delle europee lo hanno lasciato a casa. Ma è una cosa grave che avvenga e penso dovrebbe preoccupare i suoi colleghi di maggioranza: da Forza Italia a Fratelli d'Italia. Da capogruppo Pd in Commissione Sanità e lavoro sono curiosa di vedere in diretta come andranno le votazioni sugli emendamenti del senatore Borghi al decreto lista d'attesa che cominceranno nella settimana entrante. È stato grazie alla legge voluta dall'allora ministra Lorenzin se oggi alcune malattie sono praticamente scomparse tra bambine e bambini in Italia". Così in una nota la senatrice Sandra Zampa, capogruppo del Pd nella Commissione Affari sociali.