SPAZIO

Il telescopio Webb cattura i fuochi d'artificio cosmici di una baby-stella

I getti di materia sparati nello spazio di un astro in formazione nella costellazione del Toro, a circa 460 anni luce dalla Terra disegnano la forma di una brillante e colorata clessidra

© NASA, ESA, CSA, STScI

Il telescopio James Webb della Nasa, dell'Agenzia spaziale europea e dell'Agenzia spaziale canadese ha immortalato nuove immagini davvero spettacolari. Lo strumento ha catturato fuochi d'artificio cosmici, che illuminano l’oscurità dell'universo in quella che sembra una scoppiettante esplosione di effetti pirotecnici. 

L'immagine -

 L'immagine è stata scattata dall'occhio a infrarossi del telescopio Webb, chiamato Miri: uno strumento in grado di spingersi alle lunghezze d'onda del medio infrarosso, invisibili dalla Terra. La luce di colore blu che tinge la maggior parte dei getti emessi dalla stella è dovuta alla presenza di composti organici noti come idrocarburi policiclici aromatici, che si trovano, ad esempio, anche nel carbon fossile e nel petrolio, mentre la zona centrale della clessidra assume una sfumatura rossa dovuta allo spesso strato di gas e polvere che circonda la protostella. Infine, tra rosso e blu c’è anche una zona intermedia bianca formata da una miscela di idrocarburi, gas ionizzato e altre molecole.

Man mano che il giovane astro continuerà a produrre questi "fuochi d'artificio", consumerà e dissiperà gran parte della nube che la circonda, e le strutture studiate dal telescopio cominceranno a scomparire. Alla fine, una volta concluso il suo processo di accrescimento, questo spettacolo pirotecnico non sarà più osservabile e la stella diventerà facilmente distinguibile anche per i telescopi che lavorano con la luce visibile.  

Da dove derivano i fuochi d'artificio? -

 L'origine  è una baby-stella in formazione nella costellazione del Toro, a circa 460 anni luce dalla Terra, i cui getti di materia sparati nello spazio disegnano la forma di una brillante e colorata clessidra. La stella nascente, che ha un’età di soli 100mila anni, si trova proprio nel collo della clessidra, dove sta accumulando materiale a partire da un disco che la circonda. 

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