E' stato individuato sulla sponda parmense del fiume Enza, 24 ore dopo quel tuffo fatale, il corpo di Giustino Danilo Colella, il 19enne inghiottito dalle acque ingrossate dal maltempo dei giorni precedenti, durante una grigliata con due amici. Erano le 13 di domenica, tra San Polo d'Enza e Traversetolo (Reggio Emilia), quando il giovane, un idraulico di Reggio Emilia, si era immerso in una zona pericolosa per le forti correnti, al confine con la provincia di Parma, e in pochi secondi era scomparso. Gli amici avevano subito dato l'allarme.
Le ricerche nell'Enza, subito scattate e durate tutta la notte, si sono concluse tragicamente nel primo pomeriggio di lunedì: il cadavere di Giustino Danilo Colella è stato individuato dai vigili del fuoco di Reggio Emilia sulla sponda parmense, poco lontano da dove il giovane si era tuffato, la riva opposta nel Reggiano. Ed è in corso il recupero.
Si ipotizza, come riferisce Il Resto del Carlino, che il ragazzo, nato in Ucraina e cresciuto a Reggio Emilia, abbia utilizzato come trampolino un rullo idraulico alimentato da una corrente molto forte, che ha poi reso complicate le ricerche in profondità. Proprio in quel punto il manufatto in cemento crea una sorta di cascata nel fiume. Secondo i vigili del fuoco il 19enne, rimasto incastrato in una "buca" di 4-5 metri di profondità, sarebbe morto annegato.
Nella zona, tra l'altro, nei giorni scorsi si era registrata una piena e domenica il corso dell'acqua era oltre il livello di guardia.
Alle ricerche hanno partecipato i vigili del fuoco di Bologna, Reggio Emilia e Sant'Ilario d'Enza. Era stato inoltre attivato il nucleo sommozzatori di Firenze.