la decisione del tribunale di Latina

Caso Soumahoro, revocati i domiciliari a moglie e suocera del deputato

Il tribunale di Latina ha disposto per le due imputate l'obbligo di firma giornaliero. L'accusa include reati di bancarotta, frode nelle pubbliche forniture e riciclaggio.

Il tribunale di Latina ha revocato gli arresti domiciliari a Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamatsindo, moglie e suocera dell'onorevole Aboubakar Soumahoro. Le due sono imputate, insieme ad altri, perché accusate di aver gestito in maniera illegale e poco trasparente il denaro destinato ai migranti ospitati nei loro centri nel comune di Sezze in provincia di Latina e di averlo speso in beni griffati e investimenti immobiliari all'estero. Secondo le accuse, il gruppo avrebbe evaso milioni di euro tra Iva e contributi. Le donne, al posto degli arresti domiciliari dovranno recarsi ogni giorno a firmare presso la stazione dei carabinieri.

Per il fratello di Liliane, Michel, l'obbligo di firma è stato invece fissato a tre volte alla settimana. Gli avvocati difensori delle due imputate hanno spiegato che la concessione dei domiciliari è avvenuta dopo che erano venute meno le esigenze cautelari, per le quali il tribunale ha applicato una misura cautelare meno afflittiva. Il collegio che ha rimesso in libertà la moglie di Soumahoro è lo stesso del tribunale di Latina davanti al quale è in corso il processo sulle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati. Le accuse contestate a vario titolo e a seconda delle posizioni sono di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio.

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