Si è conclusa con successo la terza edizione de La Prima Estate, svoltasi dal 14 al 16 e dal 21 al 23 giugno al Parco BussolaDomani a Lido di Camaiore (LU). Un festival che, anno dopo anno, sta portando in Versilia una nuova idea di esperienza musicale. Due weekend in cui si è potuta vivere un’esperienza di alta qualità artistica. Sei giorni in cui immergersi in un mix vincente tra ottima musica e spirito vacanziero: a dimostrarlo, il consolidamento delle presenze per un totale di 29mila partecipanti.
Il secondo weekend, Paolo Nutini e Michael Kiwanuka -
Dopo il primo weekend all'insegna di Jane's Addiction, Dinosaur Jr., Phoenix, il secondo ha visto tra i protagonisti Paolo Nutini. Lo show che l’artista britannico ha messo in scena non ha nulla da invidiare agli spettacoli di altre grandi band e artisti di fama mondiale, è stata una performance inimitabile e sconvolgente. Una voce unica, dalle sfumature soul e rock, che sa emozionare e far riflettere, che ti fa chiudere gli occhi per assaporarla nella sua interezza. E poi ancora, per accompagnare e rendere l’esibizione ancora più completa, il pubblico del La Prima Estate ha potuto godere di un ampio gioco di luci, colori e immagini a dir poco oniriche e coinvolgenti. Fondamentali, in questo caso, gli schermi posti in diverse parti dello stage. Nutini ha cantato d’amore e di libertà, di relazioni e di vita tutta. Senza mai sbavature o momenti morti, ma tirando avanti per due ore con una forza memorabile. Michael Kiwanuka grazie a un concentrato di soul, gospel e r&b con tanto di coro live sul palco ha stregato il pubblico che si è riunito durante la quinta giornata del festival, anticipando la potenza struggente di Nutini. Il britannico è approdato in Versilia dopo tanti anni di silenzio musicale (il suo ultimo album risale al 2019) e di tour in giro per il mondo. Delicato ma imponente, ha lasciato libero spazio al sound conturbante della sua band e alle voci angeliche del suo coro, alle chitarre con i loro assoli e allo storytelling delle visual sullo schermo alle sue spalle. Uno show degno di nota, intenso ed emozionante, l’affermazione di un grandissimo cantautore che da sempre porta nella sua musica e sul palco l’espressione di temi fondamentali come la libertà, la pace, l’amore in senso più universale e la lotta contro le discriminazioni.
Il secondo weekend, dai Fontaines D.C. a Peggy Gou -
Tra i più attesi del festival c'erano senza dubbio i Fontaines D.C.. In attesa del loro nuovo album in arrivo a fine agosto, la band irlandese ha offerto una performance travolgente. I Kasabian hanno conquistato il pubblico con un’energia incandescente tra grandi hit e nuove canzoni; gli Shame hanno sfoderato un'energia incontenibile, mentre il pubblico ha assistito all’incanto sonoro creato dai Black Country, New Road e alla profondità di Wu-Lu. Sul fronte della musica elettronica la regina della consolle Peggy Gou ha stregato gli astanti con le sue due ore di set, e non da meno sono stati ANOTR e Todd Terje.