A Roma

Primavalle, chiesti 20 anni per l'assassino di Michelle Causo | Polemica per lo "sconto"

Il 18enne cingalese, che abbandonò il cadavere in un carrello della spesa, ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato: così la richiesta del pm scende di dieci anni

"Condannare l'imputato a 30 anni, che per la scelta del rito abbreviato scendono a 20 anni": è questa richiesta della pm Anna Di Stasio per il 18enne di origini cingalesi reo confesso dell'omicidio di Michelle Maria Causo, uccisa il 28 giugno 2023 in un appartamento nel quartiere romano di Primavalle. Il cadavere della giovane è stato poi abbandonato dentro un carrello della spesa, davanti ad alcuni cassonetti per i rifiuti. La sentenza è slittata al 17 luglio.

Lo sconto di pena -

 L'avvocato difensore del 18enne ha chiesto il riconoscimento del reato aggravato dalla minore età della vittima ma con l'esclusione delle altre aggravanti, in particolare della premeditazione, e il riconoscimento delle attenuanti generiche. Il giovane è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere e vilipendio. 

La reazione dei genitori di Michelle Maria Causo -

 La strategia della difesa non piace ai familiari della vittima. "Gli tolgono dieci anni, è ridicolo. Che messaggio passa ai giovani? Dopo dieci anni sono liberi? La difesa cerca di confutare l'aggravante della premeditazione, ma come ha detto in aula la pm, fra i messaggi e le ricerche sul web su come uccidere una persona, gli elementi sono evidenti" è il duro commento dei genitori di Michelle Causo all'uscita. Prima dell’udienza la madre e il padre della vittima avevano dichiarato di sperare in una "pena esemplare, 25 o 26 anni. Il massimo della pena prevista anche se nostra figlia non la rivedremo più".

L'omicidio di Michelle Maria Causo -

 Michelle Maria Causo, all'epoca 17enne, è stata uccisa nel giugno 2023 in un appartamento di via Dusmet, nel quartiere Primavalle da un coetaneo di origini cingalesi nato nella Capitale. Una volta arrestato, l'omicida (all'epoca anche lui 17enne) aveva spiegato ai magistrati che la ragazza era entrata nel suo appartamento con l'intenzione di riscuotere un debito per della droga, aggredendolo. Lui, a quel punto, avrebbe preso dalla cucina il coltello e l’avrebbe colpita. Poi ha infilato il corpo in un sacco della spazzatura e l'aveva abbandonato in un carrello. 

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