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Suore clarisse scomunicate dopo le frasi contro Papa Francesco: ecco chi sono

Sono conosciute come le monache dei cioccolatini. Il provvedimento, in Spagna, è stato emesso dall'arcivescovo di Burgos Mario Iceta in seguito alle parole sul Pontefice

© Instagram

Le clarisse "ribelli" della Spagna, dopo le frasi contro Papa Francesco e la Chiesa di Roma, sono state scomunicate. Un atto atteso, decretato dall'arcivescovo di Burgos, Mario Iceta, che riguarda dieci suore dei monasteri di Belorado (Burgos) e Orduna (Vitoria). 

Ultimatum scaduto - La decisione dell'arcivescovo è arrivata dopo la scadenza dell'ultimatum dato alle clarisse per presentarsi al Tribunale ecclesiastico ed esporre la loro posizione. Le suore non si sono presentate in aula affermando di non riconoscere l'autorità della Chiesa di Roma e hanno ribadito la loro volontà di separarsi in una nota pubblicata sul profilo Instagram che hanno aperto. Con la scomunica le clarisse dovrebbero lasciare il monastero, anche se nei giorni scorsi non hanno voluto consegnare le chiavi dell'edificio all'arcivescovo. Nel suo comunicato, Iceta ha puntualizzato che “la Dichiarazione di scomunica è un’azione giuridica considerata dalla Chiesa come una misura medicinale, che muove la riflessione e la conversione personale”. L’arcivescovo è tuttavia pronto a ritirare il decreto in caso di pentimento delle suore.

Le frasi della rottura - Le religiose hanno pubblicamente annunciato di voler abbandonare la Chiesa cattolica (non riconsocendone l'autorità) con decisione “irreversibile e unanime”. In più occasioni le suore hanno dichiarato di “non riconoscere il Papa” e che “il Vaticano è una farsa”. Accusano Francesco di usare “linguaggi doppi e confusi” e di contraddirsi. In sintesi, non riconoscono in lui il vicario di Cristo.

Chi sono le clarisse - Le religiose sono famose in Spagna come le “suore dei cioccolatini” per via dei dolcetti da loro prodotti. Le monache ribelli avevano inviato una raccomandata all’arcivescovado di Burgos Mario Iceta per comunicare la decisione irrevocabile di voltare le spalle alla Chiesa cattolica. Tra la comunità delle clarisse e il Vaticano ci sono antichi dissapori. Nel 2020 le religiose avevano raggiunto un accordo con il vicino vescovado di Vitoria per acquistare il convento di Orduña, nei Paesi Baschi. Ma l’operazione, dicono, fu “bloccata da Roma”. Per reperire i fondi per l’acquisto del nuovo convento, le monache avrebbero venduto un monastero ma il Vaticano avrebbe fatto saltare l’operazione. E le clarisse lo hanno accusato di aver “messo i bastoni tra le ruote" alla loro comunità. Dopo quest'ultimo strappo si sono poste sotto la tutela e la giurisdizione di Pablo de Rojas Sanchez-Franco e della sua Pia Union de Santi Pauli Apostoli. Il gruppo religioso non è in comunione con il Vaticano, che lo considera una setta. Il loro fondatore è stato scomunicato nel 2019.

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