solo 117mila esemplari

Sos del Wwf: "La giraffa rischia un'estinzione silenziosa"

Nella giornata dedicata alla specie, gli animalisti ricordano che ne sopravvivono solo 117mila esemplari: un secolo fa superavano il milione

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Un secolo fa superavano il milione. Ora in natura ne restano solo 117mila esemplari. È la lenta estinzione silenziosa delle giraffe. Nella giornata dedicata a questo animale, il 21 giugno, a lanciare l'avvertimento è il Wwf. Nonostante nell'ultimo decennio si stimi un lieve aumento della popolazione, la specie è ancora in pericolo. In Africa ne esiste sola una ogni quattro elefanti.

Le ultime stime della Giraffe Conservation Foundation rilevano come le quattro specie di giraffa (settentrionale, reticolata, masai e meridionale) vivano in un “isolamento riproduttivo” che impedisce loro di incrociarsi. Anche l'apparente aumento della popolazione (un 20% in più tra il 2015 e il 2021) sarebbe il frutto di un miglioramento nelle tecniche usate per il censimento. I rilievi fotografici e l’uso di software, che scansionano e riconoscono gli individui sulla base del disegno unico delle macchie del mantello, ha permesso di individuare anche gli erbivori che rimangono nascosti all'occhio umano e agli elicotteri che sorvolano le aree.

In particolare, rispetto al 2015, ci sono circa mille giraffe settentrionali in più. Adesso sono oltre 5.900, ma detengono ancora il triste primato della popolazione più esigua. In quasi 10 anni, le reticolate sono quasi raddoppiate (16 mila in totale), mentre le masai sono aumentate del 44% (se ne stimano 45 mila). La specie più numerosa è invece la giraffa meridionale, che conta circa 48 mila individui.

Si tratta, però, di un recupero parziale rispetto alla grande emorragia degli ultimi secoli. Inoltre, il futuro delle giraffe non è esente da rischi. A minacciare la specie sono soprattutto le attività umane che causano degrado, frammentazione e perdita del loro habitat, cambiamenti ecologici e climatici. Rimane anche il problema atavico della caccia illegale per il mercato della carne di animali selvatici.