Non dovrebbe esser stata cosa rara vedere uscire da scuola i maturandi col sorriso sulle labbra o, quantomeno, con l'aria soddisfatta. Perché anche gli studenti che hanno dovuto affrontare la prima prova d'esame della Maturità 2024 - lo scritto d'Italiano - alla pari di quanti l'hanno commentata per tutta la mattina, hanno valutato le tracce proposte dal ministero decisamente abbordabili. In base a un sondaggio a caldo condotto da Skuola.net - su 500 diplomandi - quasi 3 su 10 hanno giudicato la prova più facile del previsto e un altro 50% esattamente come auspicava di trovarla. Alla fine, dunque, solo uno su 5 è andato un po' in crisi.
Più nel dettaglio, le tracce sono state "promosse" da circa 2 maturandi su 3, un'ampia maggioranza: il 43% le ha ritenute tutte interessanti, il 21% almeno una parte. Al 20% è piaciuto solo lo spunto che poi ha effettivamente svolto. Il 16%, invece, non ha espresso alcun gradimento e, perciò, ha dovuto virare sul "male minore".
Sicuramente sono stati gli autori e i temi scelti, diffusamente prevedibili, ad aver positivamente impressionato le ragazze e i ragazzi. Tanto è vero che oltre 6 studenti su 10 si aspettavano di trovare come minimo una delle tracce uscite. A riprova di ciò, c’è il fatto che molti degli argomenti selezionati erano stati indicati da parecchi studenti già alla vigilia dell'esame, nel consueto tototracce di Skuola.net. Per restare sugli autori, Pirandello era stato votato da uno su 3, Ungaretti da uno su 4
Volendo entrare nel dettaglio degli argomenti, la più fattibile di tutte è stata incoronata la traccia tratta dal brano di Maurizio Caminito "Profili, selfie e blog", incentrata sulla rappresentazione di sé nell’era digitale: l'ha eletta tale il 38% degli intervistati. La più complessa? La fetta più grande (22%) ha indicato il tema sulla Guerra Fredda e sul pericolo atomico, che partiva da un brano dello storico Giuseppe Galasso.
Ad aiutare ulteriormente i diplomandi nella loro missione c’è stata, va detto, anche la mano benevola degli esperti del ministero dell’Istruzione e del Merito, che hanno puntato su opere e tematiche affrontate con un certo grado di approfondimento durante l’anno scolastico. A partire proprio dai protagonisti dell’analisi del testo: Pirandello e Ungaretti sono stati entrambi "trattati" da ben 3 candidati su 4, il 10% ha fatto bene solo Ungaretti, l’8% solo Pirandello, uno sparuto 7% non ha sviscerato nessuno dei due.
Più in generale, 6 su 10 - un dato che ritorna spesso - dicono di aver parlato con i professori della maggior parte dei contenuti del plico: il 22% praticamente di tutti, il 38% di un buon numero di essi. Appena l’11% ha detto di aver lavorato "al buio".
Così, la medesima quota - ancora pari a 6 studenti su 10 - ha sostenuto che con la preparazione posseduta al momento dell’ingresso in classe sarebbe stata in grado di affrontare qualsiasi traccia (24%) o perlomeno la gran parte (38%). Il 23% aveva in mano gli strumenti per svilupparne una soltanto (meglio di niente). Solo una netta minoranza (15%) racconta di aver avuto difficoltà nella scrittura anche dello spunto prescelto.
Un numero che, guarda caso, corrisponde a quello di quanti hanno ceduto alla tentazione di ricorrere a qualche "aiutino": il 18% ha, infatti, confessato di aver copiato, con i bigliettini e con il classico suggerimento dai compagni presenti, che battono Internet e Chat GPT. E un altro 10% avrebbe voluto "prendere ispirazione", ma non ha potuto.