Beppe Grillo parla del futuro del M5s. Sulla regola del doppio mandato "è comprensibile che chi oggi si trova al secondo mandato vorrebbe eliminarla" ma "il limite alla durata dei mandati è un principio fondativo del Movimento e un presidio di democrazia" che "dovrebbe diventare una legge costituzionale", ha detto in una "Intervista a me stesso" pubblicata sul suo blog. Su Giuseppe Conte ha aggiunto: "Come si fa ad avere un cattivo rapporto? Ci ho provato ma non ci sono riuscito" ma "ripartiamo da un'azione politica diversa". La presidente sarda Alessandra Todde: "Sono stufa, il movimento non è padronale".
Mandati e "interesse comune" -
E ancora, sulla regola dei mandati: "L'istinto di sopravvivenza proviene dalla nostra natura animale ed è insopprimibile. Ma lo scopo di ogni regola, in fondo, è di arginare i nostri istinti animali nell'interesse comune".
"Conte? Ora azione politica diversa" -
Proprio sul tema Conte il fondatore M5s inizia la sua intervista, che parte infatti con la domanda: "Come va il tuo rapporto con Conte?". La risposta: "Ottimamente. E il tuo con te?". Sull'attuale leader pentastellato dice: "Non si scompone mai, ogni parola si scioglie.... Siamo d'accordo, però, che non vogliamo scioglierci anche noi. Il progetto, ora, è ripartire da antenne puntate sui cittadini e da un'azione politica diversa. Siamo nati come irregolari che sognavano di cambiare il sistema". Grillo assicura di essere "d'accordo con tutte le cose che dice Conte, che poi sono tre. D'altra parte, come si fa non essere d'accordo sul fatto che la guerra, la povertà e le malattie siano cose brutte? Vorrei aggiungerci qualche cosa bella, come il voto dei cittadini europei alle elezioni politiche nei Paesi di residenza e non di cittadinanza, prodotti il cui prezzo incorpori costo sociale di produzione e trasporto, piattaforme di democrazia diretta e di cittadinanza attiva. Tutte cose di cui parlavamo regolarmente con Casaleggio".
Mandati e "staffetta" -
E tornando sui due mandati: "Per evitare il rischio che così si disperdano competenze acquisite negli anni, avevo proposto un'idea di 'staffetta' in cui gli 'uscenti' avrebbero percepito un compenso finanziato dagli 'entranti' per assicurare il passaggio di consegne e trasferir loro le competenze acquisite, senza contare che il Parlamento dovrebbe innanzitutto interpretare la volontà dei cittadini, che è molto più difficile intercettare quando i parlamentar si rinchiudono nel palazzo per anni".
Premierato e autonomia differenziata -
Grillo dice poi che premierato e autonomia differenziata "mi sembrano complessivamente due riforme un po' pasticciate. Sulla stabilità ho trovato convincente l'analisi di un giovane ricercatore, che concludeva che il modello più stabile è quello tedesco, che al tempo stesso è anche federale. Tuttavia sul federalismo, e ancor più sulla sua forma spuria dell'autonomia differenziata, ho qualche perplessità. Oggi forse avrebbe più senso ragionare su autonomia di Comuni e città, più che delle Regioni. D'altra parte questa è la nostra radice storica: dopo la caduta dell’Impero Romando la prosperità dell'Italia è dipesa da alcune importanti città, più che dal nostro Paese nel suo complesso".
"Smarchiamoci dalle collocazioni, sono superate" -
In riferimento all'assemblea costituente M5s lanciata da Conte, riprende il fondatore, si parlerà di "come recuperare contatto, dialogo e azioni congiunte con gli attivisti, che sono sempre stati il combustibile del movimento. Ma al tempo stesso non possiamo discutere solo di regole di funzionamento interne, ma dobbiamo tornare a proporre idee radicali visionarie, smarcandoci da una collocazione che è vecchia e superata da decenni. Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l'Elevato".
Todde: "Sono stufa, il movimento non è padronale -
"Un commento alle parole di Grillo arriva da Alessandra Todde, ex vicepresidente del M5s e prima e unica presidente espressa dal movimento in Italia: "Il M5s non è padronale, è una comunità di persone, una classe dirigente che deciderà liberamente cosa fare del proprio futuro. Mi sono stufata di quelli che, quando si vince, la vittoria è di tutti e quando si perder è di uno solo. Sono stufa di chi in maniera estemporanea adesso propone ricette quando si tratta degli stessi personaggi che non ho visto in campagna elettorale, forse non sono neanche andati a votare. Io ritengo che si debba fare politica con la p maiuscola, politica matura e soprattutto confrontandosi sui temi e sulla propria identità, questo percorso lo faremo, lo faremo al più presto e lo faremo con il presidente Conte".