Mariangela, partiamo da te. Una donna con le idee molto chiare fin da piccola?
In verità, più che con le idee chiare, direi che la mia caratteristica principale è quella di essere stata molto caparbia. Posso dire che laddove volevo sperimentarmi, ci sono riuscita tanto nella vita privata, quanto in quella professionale. Se credo in qualcosa, e scommetto su quella, lo faccio fino in fondo perché penso che sia giusto. Non ho paura di rischiare, non mi spaventa affrontare nuove sfide: la determinazione è un’altra delle mie caratteristiche.
Sei cresciuta tra i filari di viti in una terra meravigliosa: una strada già segnata.
Mio papà ha dato vita all’azienda quando ancora studiavo all’università. Ho studiato scienze politiche, volevo lavorare nelle organizzazioni non governative, vedevo il mio futuro lontano dall’Italia. Quando mio padre mi chiese di unirmi a lui mi trovavo in Irlanda, ma non esitai. Ho un legame particolare con mio padre, a cui sono affezionatissima e che ammiro e rispetto davvero tanto. Ormai sono 30 anni che sono tornata in Italia e per l’azienda di famiglia mi sono occupata un po’ di tutto, ma attualmente mi occupo della parte dedicata all’accoglienza. È un progetto cui tengo particolarmente, perché credo che sia importantissimo far immergere i visitatori nella cultura e nelle tradizioni del nostro territorio. D’altra parte, adoro parlare con le persone, ritengo che il confronto sia una delle cose più belle perché consente di capire e di imparare. Questo poi si riflette evidentemente nel mio stile di management, dove il lavoro di squadra diventa determinante.
Preparazione, dedizione, passione, ascolto e coraggio: sono questi gli elementi chiave della tua carriera nel mondo del vino?
Credo che per il mondo del vino, così come per qualsiasi altra attività, la passione sia fondamentale. Non si può affrontare al meglio nessuna sfida, non si può dare il meglio di sé e arrivare a raggiungere i propri obiettivi senza la passione, il fuoco che brucia dentro.
Prima donna al vertice di Assovini Sicilia: un riconoscimento importante e una grande responsabilità.
La mia nomina a presidente di Assovini Sicilia è stata la consacrazione di oltre undici anni di impegno e sostegno all’associazione, dei tanti sacrifici fatti per qualcosa in cui credo fermamente, della generosità con cui mi sono spesa senza mai risparmiarmi. Hanno scommesso su di me e ne sono davvero molto fiera e grata, naturalmente.
Qual è il segreto del successo di Assovini Sicilia?
Quello che ci distingue, è il grande amore verso questa terra, l’avere come obiettivo quello di rendere grande la Sicilia. Oggi i coraggiosi sono quelli che restano qui, non quelli che se vanno. Restare insieme, fare squadra creando sinergia, grandi e medie imprese unite per portare avanti le attività e farle conoscere e apprezzare sempre più in Italia e nel mondo.
I tuoi prossimi obiettivi?
Voglio scommettere sulle nuove generazioni e sul turismo. Mi piace l’idea di puntare su formazione e organizzazione, sulla cultura della bellezza di cui la Sicilia è un simbolo. Infine, la mia sfida è anche quella di trasmettere il messaggio di far squadra tra noi donne. Quanto alla mia azienda, l’obiettivo è legato promuovere e sviluppare sempre più l’accoglienza della cantina: era la casa di campagna della famiglia, un luogo a cui sono legatissima e che desidero valorizzare e continuare a far vivere.
Non solo manager, ma anche mamma e moglie: combinare tutto a volte non è facile.
No, non lo è. Tuttavia, io sono fortunata perché ho un marito che adoro e che mi supporta moralmente, oltre a darmi un grande aiuto con i miei ragazzi, Sergio, che adesso ha 16 anni, e Maddalena, 12.
Tempo libero: cosa mi racconti?
Tempo libero purtroppo assai poco. Quello che ho, lo dedico totalmente ai miei ragazzi, a mio marito e agli amici. Anche per lo sport ormai riesco a ricavare pochissimo spazio. In estate adoro dedicarmi alla lettura, dentro alla mia valigia un libro non può mai mancare. Mi piace molto anche viaggiare: vedere posti nuovi, mi interessa molto l’arte, per cogliere suggestioni e trarre ispirazione.
Il tuo vino preferito, quello che in casa non può mancare mai.
Forse non dovrei dirlo, ma mi piace il vino bianco fresco, che in tavola non può mancare.
Un tuo suggerimento alle ragazze che intendono fare carriera nell’affascinante mondo del vino.
Il mio suggerimento è di fare ciò che realmente piace, di qualunque professione si tratti e di qualsiasi settore. Non occorre essere top manager, ma fare un lavoro per il quale si nutra una grande passione.