9 imputati assolti

Strage di Corinaldo, il padre di Emma: "Quella discoteca doveva rimanere chiusa"

Fazio Fabini a "Pomeriggio Cinque News": "Lo Stato non ha fatto il suo dovere"

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Il processo bis per la strage di Corinaldo si è concluso con l'assoluzione dai reati più gravi per tutti gli imputati, che erano stati accusati in seguito alla morte di cinque minorenni e di una mamma 39enne la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 alla discoteca Lanterna Azzurra. A "Pomeriggio Cinque News" il padre di Emma, una delle vittime della strage, torna a parlare di quella notte e dichiara: "Quella discoteca doveva rimanere chiusa. Lo Stato non ha fatto il suo dovere", dichiara Fazio Fabini

"La mia ragione di vita è quella di testimoniare Emma in vita e negli in cui non l'abbiamo più con noi. Il mondo ha perso tanto perdendo Emma", dichiara il papà della vittima che fa sapere di non aver parlato con nessuno dei soggetti indagati e poi assolti. "Non ho avuto la possibilità di parlare con nessuno. Ma visto come sono andate le cose penso che sia giusto. A me piace parlare con le persone guardandole negli occhi e non credo che sarei riuscito a guardare negli occhi persone che moralmente non si sentono colpevoli. E non so loro come facciano a guardare negli occhi i loro figli", conclude Fabini che non condivide la sentenza che ha assolto i nove imputati, ma che evita di giudicare.  

La sentenza per il filone sulle presunte carenze nella sicurezza del locale arriva dal giudice monocratico del Tribunale di Ancona Francesca Pizii. I nove imputati sono risultati quindi assolti perché il fatto non sussiste, con formula piena, da omicidio colposo plurimo e da disastro colposo. Quella notte era stato spruzzato dello spray al peperoncino nel locale, pieno di giovani in attesa del cantante Sfera Ebbasta: si scatenò il panico e nella calca sei persone furono travolte dal crollo di alcune balaustre.