La scheda

Le tappe per le nomine dei vertici Ue e il nuovo Parlamento

Con la cena dei capi Stato e di governo dei 27 Paesi membri dell’Unione europea a Bruxelles si è aperta ufficialmente la partita sulle nomine dei vertici: i cosiddetti “top jobs”, a cui entro fine anno sarà affidata la guida dell’Ue

© Afp

Nomine europee, i quattro nomi sul tavolo: Ursula von der Leyen alla Commissione, Roberta Metsola al Parlamento, Antonio Costa al Consiglio e Kaja Kallas Alto rappresentante. Dopo il nulla di fatto alla cena informale dei leader ora la decisione slitta al 27 Giugno. Entro dicembre l'insediamento della Commissione

Cosa sono i “top jobs”: sono le presidenze delle quattro principali istituzioni Ue.

La prima è la Commissione europea -

 E' l’organo esecutivo dell’Ue, ne gestisce i programmi e la spesa dei fondi strutturali e ha il monopolio del potere di iniziativa legislativa. La presidente uscente è la tedesca Ursula Von der Leyen che sulle ali del trionfo del Ppe alle elezioni è in pole per il bis.

Il Consiglio europeo -

 Attivo dal 1975, con il Trattato di Lisbona (2009) una delle istituzioni Ue. È l’organismo collettivo che definisce le priorità e gli indirizzi politici e generali dell’Ue ed esamina i problemi del processo di integrazione. È composto dal presidente, dai capi di Stato e di governo degli Stati membri e dal presidente della Commissione Ue. Attualmente il presidente uscente è il belga Charles Michel. Candidato al Consiglio europeo è il portoghese socialista Antonio Costa.

Parlamento europeo -

 Anche noto come Europarlamento o Eurocamera, è l’assemblea che di tipo parlamentare che rappresenta i popoli dell’Ue ed è l'unica istituzione europea a essere eletta direttamente dai cittadini dell'Unione (ogni cinque anni). La Commissione europea ha l'iniziativa legislativa e con il Parlamento europeo esercita la funzione legislativa della UE. Tuttavia, secondo il Trattato di Maastricht rafforzato dal Trattato di Lisbona, il Parlamento europeo ha un diritto di iniziativa legislativa che gli consente di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa che consente di presentare a quest’ultima una proposta di legge. La presidente uscente è la maltese Roberta Metsola che potrebbe andare verso la riconferma.

Gli Affari esteri e la sicurezza -

 E' l’organo che guida la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea e l'attua in qualità di mandatario del Consiglio dell'Unione europea. È membro ed ex officio vicepresidente della Commissione. L’incaricato uscente è lo spagnolo Josep Borrell. Il nome che si fa largo per la sua successione al momento è quello della liberale estone Kaja Kallas.

Ecco le principali tappe del processo di nomina e di costituzione del nuovo Parlamento europeo

27-28 Giugno -

 Il Consiglio Europeo deve votare e ufficializzare la scelta dei tre nomi per il presidente della Commissione Ue, il presidente del Consiglio Ue e l'Alto Rappresentante Ue.

16 Luglio -

 Il nuovo Parlamento europeo si riunisce a Strasburgo per la prima seduta plenaria ed elegge il presidente e i 14 vicepresidenti

18 Luglio -

 E' la prima data utile per il voto di fiducia al nuovo presidente della Commissione europea. Ma il voto potrebbe anche slittare, in caso di problemi, alla sessione di settembre.

22-25 Luglio -

 Iniziano le assemblee costitutive delle nuove commissioni parlamentari dell'Eurocamera con l'elezione dei rispettivi presidenti.

16-19 Settembre -

 Seconda sessione plenaria del nuovo Parlamento Ue e seconda possibilità di votare il nuovo presidente.

Ottobre - novembre -

 I commissari designati dai Paesi membri si sottopongono alle audizioni del Parlamento europeo che può anche bocciarli.

1 Dicembre -

 Insediamento del nuovo presidente del Consiglio Ue.

16-19 Dicembre -

 Al termine del ciclo di audizioni, il Parlamento europeo, a maggioranza semplice, decide se approvare la nomina del nuovo collegio dei commissari per un mandato di cinque anni. Si insedia la nuova Commissione europea.

A cosa punta l’Italia: “diritto alla vicepresidenza Ue” -

 Le ultime elezioni europee hanno certificato l'ascesa dei partiti gemelli di Fdi, ma non hanno sovvertito equilibri che, anzi, le forze europeiste vogliono sedimentare. Il rischio per Meloni è quella di trovarsi davanti ad un tavolo già apparecchiato. Per questo motivo il governo italiano sottolinea che quello che l’Italia ha diritto alla vicepresidenza Ue. “Siamo un Paese fondatore – ha detto la premier Giorgia Meloni – dobbiamo vedere riconosciuto il nostro ruolo all'interno dell'Ue”.

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