“Poesie da Parati”, pubblicato dalla casa editrice Pendragon, è il nuovo libro di Viola Nocenzi. Accolto con notevole riscontro da pubblico e critica, il volume si pone come un altro fondamentale tassello nella carriera della poliedrica artista, capace di attraversare con notevole disinvoltura e preparazione, varie discipline. Viola è nostra gradita ospite a “Popular” e parla così della sua continua evoluzione. "In realtà le mia attività di musicista, cantante e scrittrice sono state da sempre collegate tra loro - dice -. Ad esempio nella rivista musicale 'Prog Italia', curo una rubrica di Poesia che si intitola 'Pensiero Viola'. Guido Bellachioma, direttore del giornale, mi ha dato l’opportunità di curare un’intera pagina, dove ho unito la poesia alla musica".
"Inoltre scrivendo il libro - prosegue la Nocenzi -, l’ho fatto come se componessi musica, ero all’estero, non avevo a disposizione il pianoforte ed ho cercato di esprimere ciò che sentivo attraverso la scrittura. Il libro è andato esaurito in una sola giornata al momento della sua uscita, con la prima stampa tutta sold out, quindi non più ordinabile dal distributore. 'Poesie da Parati' è alla terza ristampa, cosa che per la poesia non accade così facilmente; il libro è stato definito un 'caso editoriale' al recente festival Internazionale di Genova. Ho scelto per pubblicarlo la casa editrice Pendragon creata da Roberto Roversi, che insieme a Pier Paolo Pasolini, fondò rivista letteraria 'Officina' nel 1955. Roversi fu anche il creatore dei testi delle canzoni di Lucio Dalla, nei primi anni 70. Non è un caso che Roversi, Pasolini e lo stesso Lucio Dalla siano i miei riferimenti, anche in campo poetico. Cito anche Alda Merini, sono molto legata e lei come persona e come figura, poi Giuseppe Ungaretti, uno dei grandi della letteratura italiana, un poeta che mi emoziona ogni volta che lo leggo".
Molti i personaggi che ti hanno accompagnata in questo “viaggio”...
La prefazione del libro è stata scritta da Alessandro Bergonzoni, dove questo straordinario personaggio ha scelto ogni parola da estendersi in termini tridimensionali, nessuno riesce a “trattare” le parole come lui. Angelo Branduardi ha voluto scrivere anche lui delle parole per introdurre le mie poesie, così come Eugenio Finardi, Giovanni Caccamo e la Pianista e cantante Frida Bollani Magoni. Il libro che ne scaturisce è un progetto corale, dove poesia, parole e musica si intersecano.
Il libro mi sembra un’ulteriore dimostrazione della tua creatività.
Ogni poesia, nel libro sono quasi 200, è stata scritta come se componessi musica, come se scrivessi una melodia e con una mentalità da pianista, quale sono. L’aspetto della poesia non esclude la musica, ma anzi le due cose si completano. Le parole nel libro vanno a sostituire le note. La risposta di chi ha letto "Poesie da Parati", mi ha fatto capire che quella del comporre poesie era una strada che poteva e doveva essere seguita.