INSULTI E MINACCE

Reggio Emilia, picchia il padre per avere soldi: per un 47enne scatta il divieto di avvicinamento

L'uomo, spesso sotto l'effetto di droghe, minacciava e insultava l'anziano genitore. Dopo le indagini contro di lui, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, estorsione, il gip ha disposto l'allontanamento dalla casa di famiglia

© Carabinieri

Maltrattava il padre, lo picchiava, lo insultava per avere i soldi necessari ad acquistare la droga. Per questi motivi, per un 47enne della provincia di Reggio Emilia è scattato il divieto di avvicinamento all'uomo, un 70enne, da parte del gip del tribunale del capoluogo emiliano. La misura, eseguita dai carabinieri, era stata richiesta dalla Procura, che ha anche ottenuto la misura dell'allontanamento dalla casa di famiglia. 

Le misure contro il 47enne -

 Il 47enne dovrà dunque rispettare le prescrizioni di mantenere una distanza di almeno due chilometri dal padre, con il quale non potrà parlare. Contro l'indagato sono scattate le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personale, estorsione. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi allo scopo di arrivare alle necessarie valutazioni riguardanti l'esercizio dell'azione penale. 

I reati contro l'anziano padre -

 Secondo quanto emerso nelle indagini l'uomo, in abituale stato di alterazione dovuto all'assunzione volontaria di stupefacenti, maltrattava il padre 70enne, sottoposto a continui atti di vessazione fisica, morale e psicologica. Il figlio lo ingiuriava, pretendendo da lui quotidianamente danaro, minacciandolo, percuotendolo e costringendolo a vivere in un clima di terrore e di paura. 

Le minacce e le aggressioni -

 Quasi quotidianamente, il 47enne chiedeva al padre denaro e lo minacciava urlandogli espressioni come "ti picchio" o "ti do fuoco". In particolare, a dicembre lo aveva aggredito più volte fino a farlo cadere a terra. In altri litigi, aveva sferrato all'anziano un calcio al ginocchio, per poi colpirlo alla schiena con un asse di legno. Ancora, ad aprile gli aveva scagliato addosso una bicicletta causandogli alcune lesioni. 

In seguito a tutti questi maltrattamenti, certificati dalle indagini dei carabinieri di Fabbrico, la Procura ha chiesto e ottenuto la misura cautelare, che è stata eseguita dai carabinieri.