Nessuna offesa nelle parole che Roberto Vannacci ha utilizzato nel suo libro nei confronti di Paola Egonu. Per il gip del Tribunale di Lucca, da parte del generale non c'era volontà di denigrare la campionessa, ragion per cui le accuse di diffamazione mosse dalla giocatrice di volley sono state archiviate. Una decisione per cui si dice soddisfatto l'avvocato Massimiliano Manzo, difensore di Vannacci: "È la vittoria della libertà di opinione", ha commentato.
L'avvocato di Egonu: "Inaccettabile" -
Di tutt'altro avviso il legale di Paola Egonu, Simone Facchinetti: "Decisione inaccettabile, valuteremo altre azioni". Dalla campionessa, impegnata all'estero con la nazionale italiana, non è arrivato alcun commento, almeno fino a questo momento. Vannacci, neo parlamentare europeo della Lega, sui social ha ringraziato il suo difensore attraverso il quale ha poi dichiarato. "Ero sereno e oggi sono soddisfatto. Il coraggio vince e oggi anche la realtà riprende il suo posto scansando un po' quella percezione che qualcuno vorrebbe prevaricasse il mondo reale che c’è ed esiste. La sinistra se ne faccia una ragione". Al centro della vicenda giudiziaria le parole che il generale ha utilizzato nel suo libro "Il mondo al contrario" parlando di societa' multietnica e portando ad esempio proprio la campionessa. Nel testo si legge: "Anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità...". Frase per cui la pallavolista ha deciso di andare per le vie legali. La querela dell'atleta, depositata a Bergamo, è finita poi sul tavolo del tribunale di Lucca per competenza territoriale, essendo Vannacci residente a Viareggio.
La decisione del gip -
A nulla è servita la lettera che il generale Vannacci ha scritto a maggio a Egonu, non per chiedere scusa - come lui stesso ha tenuto a precisare subito dopo - ma per spiegare quella espressione e ribadire la natura non offensiva delle sue esternazioni. Egonu, però, non ha voluto lasciar perdere e si è opposta alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura lucchese. Da qui l'udienza di venerdì scorso, durante la quale le parti coinvolte hanno abbandonato ogni tentativo di trovare un accordo. A mettere un punto, però, è stato oggi il gip Alessandro Dal Torrione, secondo cui quella frase, "ben può essere valutata come impropria e inopportuna". Ma "non risulta tuttavia emergere un superamento del limite della continenza che possa dirsi indicativo della volontà, da parte dell'indagato, di offendere gratuitamente la reputazione" di Egonu, "di denigrarla, di sminuirne il valore, di portare un attacco indebito alla persona". Motivo per cui il gip ha respinto l'opposizione di Egonu, nonché la richiesta di ulteriori indagini, e accolto quella di archiviazione della Procura.