Blitz dei carabinieri al Comune di Caserta nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti pubblici truccati. Un assessore comunale in carica e quattro dirigenti sono finiti agli arresti domiciliari. Mentre sono in tutto 14 gli indagati. I militari del Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione a provvedimenti restrittivi, emessi su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Connivenza dirigenti-assessore per aggiudicazione appalti pubblici -
Emerge dalle indagini un sistema di corruzione che vede una connivenza fra dirigenti comunali e un assessore per l'aggiudicazione di alcuni lavori pubblici, alcuni dei quali venivano spacchettati per consentire affidamenti sotto soglia. Alla base una serie di atti illegittimi, a volte falsi, per l'aggiudicazione di questi lavori a imprenditori conniventi. In cambio venivano date delle utilità ai funzionari pubblici che consistevano in favori, lavori edili fatti in abitazioni private, persino il pagamento di una polizza assicurativa dell'auto. In alcuni casi è stato registrato che l'acquisto delle forniture edili da utilizzare per i lavori venivano effettuati nell'azienda in cui l'assessore coinvolto era comproprietario al 50%. I lavori nel mirino riguardano i plessi scolastici, il verde pubblico e il canile comunale, per circa 180mila euro.
Ipotesi anche corruzione elettorale -
L'indagine sugli appalti del Comune di Caserta ha avuto inizio con l'insediamento dell'attuale amministrazione comunale. Sullo sfondo anche un'ipotesi di corruzione elettorale, che riguarda alcuni degli indagati, e non i 5 destinatari dell'ordinanza cautelare di oggi. L'inchiesta è partita già durante le elezioni, quando, nella prima fase investigativa, gli inquirenti hanno registrato un presunto acquisto di voti.
Senza i clan, i pericoli sono le infiltrazioni nella pubblica amministrazione -
"Le attenzioni della procura e dei carabinieri in un territorio come questo, si concentrano sulla pubblica amministrazione. Nel periodo in cui non abbiamo più i clan che uccidono e una criminalità violenta di strada, i campanelli d'allarme stanno nelle infiltrazioni della pubblica amministrazione. Quindi monitoriamo tutte le attività, quando abbiamo un campanello d'allarme, anche se non è criminalità organizzata, interveniamo. E come in questo caso abbiamo disvelato un sistema corruttivo", ha spiegato il colonnello Manuel Scarso, a capo del comando provinciale dei carabinieri di Caserta.