VERSO GLI ESAMI

Come si decide il voto d’esame della Maturità? Le regole spiegate dal commissario esterno

Quali sono i criteri in base ai quali viene assegnato il credito scolastico? Come avviene la correzione delle tre prove d’esame? Una docente esperta di Maturità, ci spiega come avviene attribuito il voto finale e quali sono gli elementi che lo compongono

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Il voto finale della Maturità è come un enorme puzzle da comporre e alla commissione spetta il compito di mettere ogni tassello al proprio posto. Dal calcolo dei crediti scolastici, all’assegnazione dei punteggi delle prove, passando per l’attribuzione dei 5 punti bonus: sono diverse le voci che concorrono alla formazione del voto finale dell’esame di Stato.

Ognuno di questi fattori incide in maniera diversa sull’esito dell’esame: il credito scolastico, ad esempio, è il ‘biglietto da visita’ dello studente, ma una grossa fetta del voto passa per la buona riuscita delle tre prove. Proprio sui criteri che portano all’assegnazione dei punti, Skuola.net ha intervistato Loredana Straccamore, insegnante che in passato ha ricoperto il ruolo di commissario esterno e di presidente di commissione dell’esame di Maturità.

Come si decidono i crediti a fine anno?

“Vengono decisi nello scrutinio finale e dipendono dalla media che il ragazzo ha riportato. In relazione a dove si posiziona il voto, c’è una fascia di punteggio che viene attribuita in base al voto di ammissione. Faccio un esempio: se vengo ammessa con 9, avrò diritto al voto più alto della fascia corrispondente”.

Cosa influisce sui crediti?

“Può influire la sospensione del giudizio: in quel caso si ottiene il punteggio più basso della fascia. A parte questo, incidono altri fattori come il merito: si può decidere infatti di dare il punteggio più alto per motivi meritocratici. In questo caso vengono esaminati diversi indicatori, come il percorso scolastico, la disponibilità dello studente e le sue abilità specifiche”.

La condotta può influire sui crediti a fine anno?

“Sì, la condotta fa parte della media. Se il ragazzo si è sempre comportato in modo consono, otterrà il massimo. Diversamente, se ha avuto note o sospensioni, si dà il punteggio più basso. Quindi non solo influisce, ma contribuisce al credito maggiore o minore”.

Ci sono dei crediti per il PCTO?

“No, il PCTO non fornisce crediti. In alcuni casi lo studente potrebbe avere addirittura superato il monte ore previsto, ma in generale il PCTO non dà adito ad una maggiorazione dei crediti”.

Chi corregge le prove d'esame scritte, e con quali criteri?

“Le prove scritte dovrebbero essere corrette collegialmente. Questo, per ragioni di tempo e di opportunità non sempre avviene. Ad oggi sono spesso le sottocommissioni a correggere le prove. Tutto ciò viene stabilito nella riunione preliminare che precede di uno o due giorni l’inizio delle prove. Faccio un esempio: il compito d’italiano viene normalmente corretto da un commissario d’italiano e da un commissario di materie affini, come Storia e Filosofia. Allo stesso modo il compito di Matematica viene corretto da un commissario di Matematica, di Scienze o di Informatica. I docenti si servono di griglie dove sono presenti degli indicatori: e sono proprio questi ultimi a dare il punteggio. Tra questi criteri ci sono la correttezza ortografica, l’uso del congiuntivo - che al momento è latitante -, quindi saper organizzare un discorso coerente e, soprattutto, l’aderenza alla traccia. Perché un compito fuori tema ha una valutazione molto bassa”.

E la valutazione dell'orale, come viene decisa?

“Anche per la valutazione orale c’è una griglia di riferimento inviata dal Ministero. Anche qui, però, il voto risente dell’esposizione orale. Bisogna saper parlare un italiano fluente e corretto, e soprattutto saper argomentare, passando da un argomento all’altro con cognizione di causa. Magari anche passando a esperienze personali che possano però portare valore al colloquio che si sta svolgendo. Questo è molto apprezzato”.

La relazione PCTO vale punti ai fini dell'esame?

“La relazione del PCTO è un valore aggiunto. Di per sé non porta un aumento di punti, ma è sicuramente uno strumento che consente alla commissione di capire chi è quel ragazzo e perché ha scelto un determinato percorso piuttosto che un altro. Questo è visibile anche nel Curriculum, ma in genere il PCTO viene sempre scelto in base a quelle che sono le proprie abitudini. Ritengo sia un elemento aggiuntivo a quanto si sa, didatticamente parlando. E poi si tratta di un’esperienza di vita e, come tale, sottolinea la maturità di chi abbiamo di fronte”.

Quando si decide, invece, di bocciare un alunno all'esame? Conta solo la media aritmetica?

“No. Supponiamo che le prove scritte - che sono quelle di maggior significato - siano buone, a fronte di un orale zoppicante. In quel caso si avrà una votazione più bassa, ma bocciare un alunno che è andato bene tutto l’anno - e che magari non ha brillato all’esame - è impensabile. Non si boccia se alle spalle si ha un percorso soddisfacente”.

Su quali criteri viene deciso di assegnare i 5 punti bonus?  E la lode?

“I 5 punti bonus sono assegnabili a chi è stato ammesso con 30 punti di credito e ha totalizzato almeno 50 punti nelle tre prove. In ogni caso, si tratta di una prerogativa esclusiva della commissione: questi punti vengono infatti assegnati sulla base del merito e del percorso scolastico dello studente nell’ultimo triennio. Riguardo la lode, il ragazzo deve avere ottenuto il massimo in tutte le prove ed è decisa all’unanimità dalla Commissione”.