E' stato interrogato martedì il noto avvocato penalista, che risulta essere l'unico indagato per la morte della ricercatrice di 31 anni investita e uccisa mentre era in kayak con un amico, nel mare di Posillipo (Napoli). L'uomo è passato nel giro di poche ore da soccorritore a indagato. Quella maledetta domenica, come ha raccontato agli inquirenti, lui e le sei persone in barca con lui non si sono accorte di nulla. La loro attenzione è stata richiamata solo dalle grida di un ragazzo, che si sbracciava in mare per chiedere soccorso. Soccorso che hanno immediatamente prestato, recuperando il 33enne che si è miracolosamente salvato, e allertando la Guardia costiera che si è attivata con due imbarcazioni per ritrovare il corpo senza vita di Cristina Frazzica.
Il soccorso e il racconto del giovane che era insieme all'amica in kayak -
Una volta salito sulla barca, un cabinato modello Vega di 18 metri, il 33enne ha raccontato ancora sotto shock quanto avvenuto. L'avvocato e le persone a bordo dell'imbarcazione - come ha spiegato l'indagato alla magistratura della Procura di Napoli - avrebbero quindi appreso solo in un secondo momento il dramma in corso e hanno allertato la Guardia costiera.
Da soccorritore a indagato -
Prima di iscrivere nel registro degli indagati per omicidio colposo il noto avvocato penalista, gli inquirenti lavoravano per individuare il modello del natante sotto accusa e chi vi potesse essere al timone. Il superstite 33enne, infatti, non era riuscito a vedere chi fosse alla guida della barca che si è scagliata contro il kayak, su cui erano lui e l'amica. La svolta è arrivata grazie alle registrazioni delle telecamere di protezione di Villa Rosebery, la dimora napoletana riservata al presidente della Repubblica. Dalle immagini, gli inquirenti hanno individuato il modello e dopo un'attenta ricerca hanno sequestrato una serie di imbarcazioni, tra cui quella del noto avvocato.
Si attende il risultato dell'autopsia -
In attesa di conoscere i risultati dell'autopsia sul corpo di Cristina Frazzica, proseguono le indagini degli investigatori. L'esito dell'esame autoptico potrà stabilire se la 31enne sia morta sul colpo. In caso contrario, forse un primo soccorso prestato sul momento avrebbe potuto salvare la donna? A questa domanda risponderà la Procura di Napoli, che con le sue indagini lavora per unire i puntini di questo drammatico incidente.