durante un incontro coi sacerdoti romani

Papa Francesco: "Accogliere i gay in Chiesa, ma prudenza nei seminari"

Il Pontefice si è recato presso l'Università Pontificia Salesiana incontrando circa 200 preti della diocesi di Roma

© Ansa

In un incontro a porte chiuse con i sacerdoti romani, Papa Francesco "ha parlato del pericolo delle ideologie nella Chiesa ed è tornato sul tema dell'ammissione nei seminari di persone con tendenze omosessuali. Ha poi ribadito la necessità di accoglierle e accompagnarle nella Chiesa e l'indicazione prudenziale del Dicastero per il Clero circa il loro ingresso in seminario". Lo ha reso noto la sala stampa vaticana.

L'incontro con 200 preti -

 Nel pomeriggio, prosegue la nota della sala stampa vaticana, il Pontefice si è recato presso l'Università Pontificia Salesiana e, nell'Aula Magna dedicata a San Paolo VI, ha incontrato circa 200 preti della diocesi di Roma dall'undicesimo al trentanovesimo anno di ordinazione. 

Il ricordo di don Milani -

 Dopo un breve saluto di mons. Michele Di Tolve e un momento di preghiera, si è aperto il colloquio tra il Papa e i preti presenti. Tra i temi affrontati, quelli della pastorale legati alla diocesi, al ruolo e all'identità del sacerdote, e alla bellezza di essere preti. In risposta alle domande, il Papa ha citato il modello di don Milani, "un grande, una luce per il prete italiano", il rischio di cadere nella mondanità, e ha parlato del bisogno di allargare l'accoglienza nelle parrocchie "a tutti, tutti, tutti!".

"L'invisibile è più importante del visibile" -

 L'importanza della pastorale ospedalieraÈ emersa con forza la domanda della sofferenza delle persone, da accompagnare con vicinanza, compassione e tenerezza, tre qualità di Dio, da vivere particolarmente per gli anziani. In questo senso si è parlato dell'importanza della pastorale ospedaliera e delle difficoltà della città di Roma, dell'emergenza abitativa, invitando alla generosità le congregazioni religiose provviste di strutture, del diffondersi delle droghe, della tragedia della solitudine, dei tanti che vivono il proprio dolore nell'invisibilità. "Nella vita di un prete l'invisibile è più importante del visibile, perché più denso, più doloroso", ha detto il Papa, aggiungendo che "il nostro lavoro come preti è quello di andare a cercare questa gente perché la Chiesa o è profetica o è clericale: tocca a noi scegliere".

Geopolitica e guerre nel mondo -

 Il dialogo si è soffermato poi sull'attuale situazione geopolitica in Europa e nel mondo e il Papa ha citato con dolore le guerre in corso, in Terra Santa, Ucraina, ma anche in Myanmar, in Congo, e gli ingenti investimenti nelle armi, negli anticoncezionali, nelle spese veterinarie e nella chirurgia estetica. In tal senso ha esortato a lavorare nel magistero sociale della Chiesa, a un maggiore impegno per il bene comune, per la pace, e, in tempi di disimpegno e astensionismo, nella politica, "la più alta forma di carità". 

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